Per non dimenticare l’alluvione del Polesine

A Occhiobello inaugurata nella sede della Protezione civile la mostra ’Testimoni di un tempo d’acqua’ di quel 14 novembre 1951

Migration

Un insieme di gigantografie per non dimenticare i momenti della ‘rotta’ del Po e non solo. Nella serata di lunedì si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione della mostra dal titolo ‘Testimoni di un tempo d’acqua’ alla sede della Protezione civile di Gurzone. Una mostra promossa dall’amministrazione comunale di Occhiobello e con l’associazione ‘Amici della Piazza’. Presenti il sindaco Sondra Coizzi, l’assessore alla cultura Lorenza Bordin, altri componenti della giunta e consiglio comunale, oltre alcuni ‘testimoni’ presenti in quel lontano 14 novembre 1951 data storica in cui il Polesine fu teatro dell’alluvione.

Dopo il tradizionale taglio del nastro il sindaco Coizzi ha ricordato: "Occhiobello e il Polesine è stato protagonista di uno fenomeno naturale divenuto un immane disastro. Nel tempo il nostro territorio si è trasformato in un ‘opportunità di sviluppo e ripresa, tanto che da 70anni siamo passati da un paese piccolo ad una cittadina di 12mila abitanti con uno sguardo al futuro, che non può dimenticare da dove è nato. Le gigantografie delle immagini-prosegue il sindaco-di quei momenti post alluvione, sono stati arricchite da oggetti sommersi dall’acqua recuperati da un falegname locale, Ugo Squaiella, andando famiglia per famiglia e poi restaurati".

Una mostra dove è presente anche un pezzo unico di storia, infatti, il figlio di un ex dipendente del genio civile ha donato al Comune di Occhiobello, un album fotografico dove sono raccolte molte immagini di quei momenti del 14 novembre 1951 e successivi. Tra i progetti anche il coinvolgimento delle scuole per visitare la mostra, inoltre, è stato realizzato un video dell’assessore Bordin che illustra nel dettaglio il significato delle foto e oggetti dell’epoca. Il presidente del gruppo comunale di Protezione civile Occhiobello-Stienta, Stefano Bianchini aggiunge: "E’ stato un piacere ospitare questa mostra in collaborazione con il comune di Occhiobello e Amici della Piazza, per ricordare quei momenti che sconvolsero il Polesine. Ognuno di noi, anche se non eravamo presenti, abbiamo sentito parlare e raccontare dell’alluvione, genitori, nonni che hanno vissuto questa tragedia. Era giusto ricordarla con queste immagini, che hanno caratterizzato i momenti della rotta del Po, portando il Polesine al centro del mondo, seguiti da aiuti provenienti da molte nazioni estere. Essere alla guida oggi -aggiunge Bianchini - del gruppo di Protezione civile è sicuramente un onore e onere, non tutti possono rendersi conto quanto è importante essere volontario di questo gruppo. È un onere, in quanto siamo specializzati per il rischio idrogeologico, proprio sulla scorta di cosa è successo 70anni e avere la consapevolezza che questo non succeda".

Altri eventi culturali in programma a Occhiobello per il 70esimo anniversario dell’alluvione in Polesine. Martedì sera lo storico Marco Chinaglia, in sala consiliare ha parlato di storie e personaggi lungo il grande fiume. Questo pomeriggio alle 17.30 in biblioteca, nell’ambito della rassegna Autunno tra le righe, sarà presentato il libro di Bruno Banzato L’oro dell’infanzia editrice Artistica Bassano. Giovedì 11 novembre, sempre alle 21 in sala consiliare, Diego Crivellari presenta Scrittori e mito nel delta del Po, edizioni Apogeo, un’operazione culturale raffinata che compendia quanto l’arte, la saggistica e la cronaca giornalistica hanno prodotto sul delta veneto e ferrarese.

Mario Tosatti