Terzo settore: quando nasce e quali realtà ne fanno parte

Legge / Il codice è stato introdotto con il decreto legislativo n. 117 del 2017

Enti che agiscono in diversi ambiti: soprattutto in quello di tipo assistenziale

Enti che agiscono in diversi ambiti: soprattutto in quello di tipo assistenziale

In Italia esiste un sistema sociale ed economico che cammina di pari passo con le istituzioni e con gli operatori di mercato e agisce nell’interesse della comunità. Si tratta del Terzo settore: un complesso di enti di carattere privato che agiscono in diversi ambiti, dall’assistenza alle persone con disabilità alla tutela dell’ambiente. Il Codice del Terzo settore, introdotto con il decreto legislativo n.117 del 2017 precisa chi fa parte di questo sistema economico e sociale: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, associazioni, riconosciute o non riconosciute, fondazioni e altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore. Focus RUNTS: Registro Unico Nazionale Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è il registro telematico istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in attuazione degli articoli 45 e segg. del Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117), per assicurare la piena trasparenza degli enti del Terzo settore (ETS) attraverso la pubblicità degli elementi informativi che vi sono iscritti. Senza profitto: tutti gli utili devono essere reinvestiti Focus / Spesso il terzo settore è erroneamente confuso con il no profit Il Terzo settore esiste da decenni, si può dire che è intrinseco nella società civile. Tuttavia è stato riconosciuto in Italia solo a partire dal 2016, ovvero da quando è stata fatta la riforma che ne definisce le regole di funzionamento. In particolare per far parte del Terzo settore è necessario essere: un ente privato che agisce senza scopo di lucro; un ente che svolge attività di interesse generale (definite dalla legge) per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale ed essere iscritto al registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS). Nell’ambito del Terzo settore, agire senza scopo di lucro non vuol dire non avere profitti ma più semplicemente che bisogna reinvestirli nelle proprie attività. A differenza di altri enti privati, infatti, eventuali utili non possono essere suddivisi i membri delle proprie organizzazioni o ai propri dipendenti. Spesso il Terzo settore viene sovrapposto, in maniera errata, al non profit; quest'ultimo è sia pure un complesso di enti privati che agiscono senza redistribuire gli utili e, in molti casi, operano alla stessa stregua in ambiti simili (come assistenza sociale, cultura, sanità, cooperazione internazionale).