Il Gp riaccende il tifo dei Pistoni Roventi

Tornano tra il pubblico gli ’ultras’ della Tosa: "Per noi è un tuffo nel passato. La gara dal vivo? E’ davvero un’emozione unica"

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di Gabriele Tassi

Magliette rosse e cappellini escono dai cassetti dopo anni. Si passa un dito veloce sulle foto ricordo marchiate anni ’80. L’orgoglio di una Ferrari finalmente in vetta e la possibilità di vederla di nuovo dal vivo riaccendono il motore dei Pistoni Roventi. Sedici anni di astinenza dal Gp di Imola interrotti dal weekend di gara e loro, gli ultras della Tosa, sono di nuovo finalmente presenti. "Non sarà una reunion in grande stile purtroppo – ammette il portavoce, Vittorio Bentivoglio –, l’incertezza sulla presenza dei biglietti ’prato’, sbloccata solo qualche settimana fa, non ci ha permesso di ritrovarci in gruppo. Ma ci saremo, sparpagliati qua e là, chi in tribuna e chi sul prato".

Per i Pistoni sarà comunque come un tuffo nel passato, tra le gioiei e i dolori delle competizioni. Perché veder le gare dal vivo è diverso: "Vuol dire essere parte dell’evento – spiega il ferrarista –, viverlo e provare sensazioni che Tv e radio non possono darti. Il pubblico amplifica le emozioni; poi c’è l’odore della benzina, il suono dei motori e l’ansia di veder arrivare le auto giro dopo giro, cercando di percepire la situazione, seguendo, senza il commento, l’evoluzione della corsa".

Il cuore non manca insomma. Il gruppo di tifosi di Mordano è dagli anni Ottanta una vera e propria istituzione in Autodromo. Una passione cominciata con Gilles Villeneuve alla guida del Cavallino rampante. Pilota unico e amatissimo, scomparso in un incidente di pista nel 1982. E i Pistoni, proprio nel quarantennale dalla morte (il prossimo 8 maggio), si ritroveranno con tutti gli appassionati e i tifosi per ricordare l’asso canadese.

"Dio perdona...Gilles no", era uno dei motti della compagine mordanese, scritto a caratteri cubitali su uno striscione immortalato da tutti i libri di storia della Fomula 1. Oppure il ’graffito’ del 1984 sulla pista: "Mordano è con te". "Chiedemmo il permesso all’ingegner Nosetto (a quei tempi direttore dell’Autodromo) – racconta Bentivoglio – di poter realizzare una scritta che non desse fastidio e non venisse cancellata. E’ così che il giovedì notte, facendoci luce con le torce, scrivemmo ’Mordano è con te’, dipingendovi accanto lo stemma della Ferrari".

Per due anni, a causa della pandemia, la Formula 1 sul Santerno è stata una festa a metà. Privata dell’urlo della folla che qui in Romagna ha fatto la storia. Dalle notti insonni dei weekend anni ’80 fino ai Duemila delle vittorie in rosso, il grande Circus, dopo il Covid torna ad abbracciare il suo pubblico, come un amico ritrovato.