Stefano Bonaccini "Gp, moto, Ferrari Siamo la Motor Valley del mondo"

Il presidente dell’Emilia-Romagna: "Qui c’è la passione. Le Rosse? Che ricordi con Villeneuve, Tambay e Schumacher"

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Valerio

Baroncini

Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna: la regione torna al centro del mondo grazie al Gp di Imola, che avete fortemente voluto. Cosa significa?

"L’Emilia-Romagna è la vera Motor Valley mondiale. E’ come se i grandi motori tornassero a casa dopo un lungo viaggio. L’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena. Siamo tornati ufficialmente in calendario e ci saremo per 5 anni. Siamo l’unica regione che porta il nome di una strada e siamo anche gli unici che ospiteremo in pochi mesi un Gp di Formula Uno, il Motomondiale e il Mondiale Superbike".

Imola è sinonimo di Ferrari grazie al circuito intitolato a Enzo e Dino. E le Ferrari dopo anni complessi sono di nuovo al centro della scena, da protagoniste. Questa ritrovata centralità (sia nel riavere il Gp, sia nei risultati) è un caso o simbolo di qualcosa di più ampio?

"La Ferrari è passione sconfinata. E una Ferrari competitiva fa bene a tutto il movimento dei motori. E’ uno dei marchi più famosi in assoluto nel mondo, un vero e proprio mito, simbolo di storia, creatività, eccellenza. Questo grande inizio di stagione ha creato un entusiasmo fantastico, dopo anni difficili si respira un’aria diversa, di riscatto e di impresa. Mi piace poter pensare che rappresenti la voglia dell’Emilia-Romagna di tornare a correre ancora più forte di prima, senza lasciare indietro nessuno".

E’ appassionato di automobilismo? Quali sono i suoi ricordi legati a Imola e alla F1?

"Crescendo in Emilia-Romagna e a pochi chilometri da Maranello, è inevitabile non essere legati alla Rossa. La Formula Uno per chi è della mia generazione è stata un appuntamento fisso ogni domenica. Come tanti di noi il mio preferito è stato Gilles Villeneuve, un campione unico. Un altro che ho amato molto è stato Patrick Tambay, oltre naturalmente a Michael Schumacher. Poi, da amministratore ho imparato a conoscere da vicino tutte le realtà della nostra Motor Valley e lì è scattata una passione diversa. Un’ammirazione sincera per un patrimonio vivo di competenze e passioni, innovazione e tecnologie, che ci rende un luogo unico al mondo. E non dimentichiamo che la nostra terra ha anche l’Alpha Tauri".

Questo Gp sarà anche quello del ritorno alla normalità dopo le edizioni ‘chiuse’ al pubblico per Covid. Cosa si aspetta?

"Sogno il tutto esaurito. Credo che ce la faremo, ma anche se solo lo sfiorassimo sarebbe un risultato eccezionale dopo due anni di necessarie restrizioni. Un bel segnale di ritorno alla normalità, anche se le precauzioni servono ancora perché il virus non è sconfitto. Mi lasci dire una cosa: correre con gli spalti vuoti non è naturalmente la stessa cosa che farlo con le tribune gremite, ma è stato importante, anzi fondamentale, per rilanciare l’immagine di Imola e dell’Emilia-Romagna nel mondo. Un investimento che oggi paga ottimi dividendi".

La Regione ha investito in prima persona per riportare la F1. E ora il circus resterà a lungo raggio. Com’è avvenuta questa scelta e perché?

"Era un obiettivo che mi ero dato a inizio mandato, da centrare insieme al territorio. E qualcuno che oggi esulta insieme a noi, ricordo che all’epoca ci criticava e ci diceva che era impossibile. Sono felice abbiano cambiato idea. E’ una scelta strategica importante. Un evento di queste proporzioni garantisce un indotto eccezionale per tutto il territorio: alberghi, ristoranti, commercianti ne avranno indubbi benefici".

Il Gp parla anche di made in Italy e di creatività imprenditoriale. Si può dire che anche l’automotive è artigianalità?

"Lo è, ma nel senso più alto del termine. Nasce sempre tutto da un’idea e da gente competente e appassionata, ma questo da solo non basta più nel mondo iper competitivo di oggi. Sono necessarie tecnologie all’avanguardia, un grado di innovazione sempre più alto, una formazione dei dipendenti al passo con i tempi e uno stretto legame con il territorio. Le aziende della Motor Valley sfidano i propri competitor sulla qualità di prodotto, dove spesso e volentieri non c’è gara. Per alimentare e sfruttare queste potenzialità abbiamo creato negli anni scorsi Muner, la prima università internazionale dedicata solo all’automotive, con corsi esclusivamente in inglese".

Turismo: quali sono le sue previsioni per l’estate? Ci sono buone prospettive anche per la Motor valley?

"Siamo molto fiduciosi, i primi dati sono più che incoraggianti, ma questo non vuol dire non vedere le criticità. Durante la pandemia la riviera e l’appennino hanno mantenuto e in alcuni casi addirittura aumentato i numeri di presenze e notti dormite, mentre comprensibilmente hanno sofferto le città d’arte e in generale quelle aree tematiche, come la Motor Valley, che richiamano un notevole numero di turisti dall’estero. Speriamo che si torni a viaggiare più liberamente, anche se la guerra in Ucraina, ingiustificabile e drammatica, impatta anche sul quadro economico".

Il Gp è solo uno dei tanti eventi previsti in Regione nel 2022 e non solo. Perché investire tanto sullo sport e sugli eventi sportivi?

"Mettiamoli in fila: oltre a Imola e il motomondiale, avremo in pochi mesi il Giro d’Italia, la Coppa Davis, la nazionale di calcio, i campionati di atletica solo per citare alcune manifestazioni. Non solo di sport che trovano facilmente i titoli sui giornali, ma di tutte le discipline perché per noi non ne esistono di ‘minori’. Una definizione da abolire".