Indignazione per la pena di morte

La lettera. Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna 18 gennaio 2021 - Bruttissima notizia quella riguardante l'esecuzione di Lisa Montgomery, per quanto orribile possa essere il reato da questa compiuto. Guardiamo però  a tutti i Paesi del mondo, la Cina, la Corea, molti Paesi arabi in cui viene praticata la pena di morte.

Pietro Ferretti Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni​ A parte il fatto che la pena peggiore è il carcere a vita, se la pena capitale riguarda gli Stati Uniti l'Italia si indigna, se riguarda Paesi come la Cina, dove ancora sono attivi i durissimi campi di rieducazione, silenzio assoluto. O quasi. Certo, la pena di morte è una pratica di cui si potrebbe fare a meno nel mondo civile, ma l'indignazione, almeno questa, dovrebbe essere equilibrata ed equidistante. Invece è a senso unico. Se una esecuzione avviene in Corea o in Iran la protesta c'è, ma sempre in tono minore. Eppure il valore della vita dovrebbe essere uguale tutte le latitudini.  

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