In Italia ci sono troppi femminicidi, troppe violenze sulle donne di cui poi ci si dimentica una volta trascorsa la dinamica della cronaca che finisce sugli organi di stampa. Non bisogna dimenticarsi di questi episodi, bisogna parlarne tutte le volte che si può. Non vorrei che ci dimenticassimo troppo presto dell’uccisione della povera Chiara Gualzetti, 15 anni a Monteveglio (Bologna), straziata a coltellate, da un coetaneo fuori di testa.
Stefania Mignardi Risponde il condirettore de 'Il Resto del Carlino' Beppe Boni Non dimenticheremo Chiara, non dimenticheremo il suo sorriso spezzato da un ragazzino disturbato che ha distrutto anche la propria vita macchiandosi di un delitto assurdo. La storia di Chiara, ammazzata a coltellate a poche centinaia di metri da casa, deve essere il monito contro tutte le violenze sulle donne. La sua famiglia, pur devastata dal dolore, fin dal primo momento ha promesso di voler impegnarsi affinchè questa storia serva per combattere i soprusi piccoli e grandi verso il mondo femminile che purtroppo ancora caratterizzano la società. Proprio oggi, 29 luglio, sarebbe stato il sedicesimo compleanno di Chiara. Lei non c’è più, ma vive nel cuore di chi le ha voluto bene. Intanto proprio per tenere viva la memoria è nata una associazione presieduta dalla sua migliore amica. A settembre anche gli amici del club di arcieri di Monteveglio a cui era iscritta questa ragazzina dagli occhi dolci la ricorderanno con altre iniziative perchè lo sport era la sua grande passione. Poi ancora alla riapertura delle scuole altri eventi sono in programma. Chiara è stata tradita dall’affetto di un giovane verso il quale provava simpatia e che invece le ha tolto la vita. La memoria anche nel dolore deve ricordare alle donne di tutte le età che non bisogna avere timore di denunciare il pericolo di violenze. Mai tacere. Pur con le lacrime agli occhi bisogna trovare il coraggio di aprirsi quando si ha paura.