Rispetto e umanità verso gli anziani

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

Bologna, 16 maggio 2020 - Leggo da Wikipedia: le  residenze sanitarie assistenziali, sigla Rsa, introdotte in Italia a metà degli anni novanta, sono strutture non ospedaliere, ma comunque a impronta sanitaria, che ospitano per un periodo variabile  persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa. Dopo aver letto quanto sopra dico con giudizio favorevole che queste strutture sono necessarie in quanto provvedono all'assistenza di tutte quelle persone con patologie più o meno gravi o che non possono essere assistite dai propri familiari. Poi però ritorno con la mente a quanto sentito sui media e letto sui giornali che, purtroppo nelle Rsa, a causa del covid-19, si sono verificati troppi decessi di anziani al punto da sollecitare le varie procure ad aprire inchieste. Non conosco l'entità numerica delle RSA esistenti sul territorio nazionale ma sentendo che, dopo i controlli da parte dei Carabinieri del Nas, della Guardia di finanza e di altri preposti, almeno una su tre o una su quattro Rsa "visitate" non era in regola con le norme sanitarie. Ci voleva il virus per accorgersi che alcune strutture non rispettano neanche le norme minime di igiene? Molte di queste strutture erano inadempimenti anche in tempi non sospetti. A questo punto mi chiedo: chi è preposto al controllo di queste strutture lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Asl? Ci sarà qualche responsabile? Oriano Amadori, Forlì

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni Purtroppo c'è voluta l'emergenza sanitaria del virus per accorgersi che nel pianeta dei centri per anziani ed Rsa qualcosa non andava. Il panorama è variegato. Ci sono ottime strutture e organismi poco affidabili, mal gestiti, dall'accoglienza improbabile. Il virus con la strage di anziani, i contagi che hanno messo a terra molte di queste strutture hanno fatto venire a galla tutto ciò che non funziona. Deve essere una lezione per tutti. I controlli diretti e indiretti toccano agli organismi sanitari e alle istituzioni. Gli errori commessi fino ad oggi nell'approccio sanitario, nelle protezioni, nella gestione, non devono più far parte di questa realtà. I cardini di questo ragionamento poggiano anche sul rispetto umano che si deve alle persone più fragili a cui la vita ha riservato i titoli di coda all'interno di una realtà che non è la famiglia nella quale hanno sempre vissuto circondati dai loro affetti. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net