Covid, visite domiciliari negate ai positivi

La voce dei lettori

Come ex Direttore del Pronto soccorso e medicina d’urgenza del Policlinico e come membro della Commissione  per il piano Pandemico del 2006 posso affermare con cognizione di causa che oggi si fa sul territorio l’esatto contrario di quanto scritto nel piano. Nella Provincia di Modena, e non solo, alcuni medici di famiglia e  i medici della guardia medica, convenzionati con l’Ausl, rifiutano, salvo lodevoli eccezioni, visite domiciliari a pazienti positivi al Covid trincerandosi dietro ad un decreto che fissa anche l’intervento del 118 solo  in caso del crollo della saturazione ( ovvero fuori tempo massimo). Alla disperazione dei familiari che minacciano denunce ai medici per imperizia, negligenza e imprudenza, viene risposto che il fatto non li preoccupa perché protetti dal protocollo. Così ci sono migliaia di anziani e fragili curati in prima linea  dai familiari e nello stesso tempo migliaia di medici nelle retrovie. Chiedo che chiunque abbia firmato o avallato questo protocollo sia messo nelle condizioni di assistere la salute pubblica. Daniele Giovanardi (medico), Modena