Dividenti rinviati, risparmiatori amareggiati

La Voce dei Lettori

Sono un’assidua lettrice del vostro giornale e anche una modestissima risparmiatrice come tanti italiani. Mi viene spontanea una riflessione: è sicuramente equo pensare, in un periodo feroce per tutti, a ristori, a bonus, a banchi che viaggiano nell’aula, a monopattini, a tram ecc. ecc. ma chi ha investito i risparmi di una vita in poche azioni bancarie e attende da un anno la distribuzione dei dividendi che cosa fa? Con molta fatica, perché è tutto avvolto nel silenzio, scopre che la Banca Centrale Europea (BCE) con tre  raccomandazioni che peraltro non sarebbero atti giuridici vincolanti (marzo, luglio, dicembre 2020) ha suggerito agli istituti bancari di sospendere la distribuzione almeno fino al 30 settembre 2021 (il primo termine era il 1°ottobre 2020 poi prorogato al 1°gennaio 2021 attualmente al 30 settembre 2021) o di effettuarla, ma con limiti così rigidi da renderla praticamente impossibile.

Attenzione, si parla soprattutto dell’anziano che aspetta una piccola rendita, derivante da risparmi propri, indispensabile per poter vivere in modo decente. Che cosa pensa la BCE del piccolo e anche piccolissimo risparmio? Se una sospensione anche di un semestre poteva essere giustificata, bisogna chiedersi se un anno e mezzo e forse di più lo sia. Forse non bisognerebbe dimenticare che il poco di benessere rimasto è legato, in Italia, proprio al valore del risparmio. E mi chiedo infine: che cosa impedisce alla BCE una rivalutazione del proprio orientamento, solo la fine della pandemia? Allora, forse, si è ancora troppo lontani. Il piccolo risparmiatore, sfornito di competenze tecniche specifiche, sa solo una cosa: nessuno lo rappresenta e tanto meno, lo tutela.

Sandra Amovilli