Bologna, 7 ottobre 2021 - Ho avuto il Covid ad aprile ed ho fatto la prima e unica dose di vaccino il 6 settembre, tutta la documentazione è sul mio fascicolo sanitario.Ho ricevuto il Green pass provvisorio perché è scritto che dovrei fare un' altra dose quando io avendo avuto il Covid ne devo fare solo una. Dal 9 settembre ho iniziato a telefonare al 1500 per 9 volte e a scrivere all’indirizzo cittadini.dgc.gov.it per ben 4 volte. Ho ricevuto una mail dove mi hanno messo a conoscenza che dal 1 ottobre il sito dove ho scritto è stato chiuso e che mi devo rivolgere al 1500. Questo numero che prende i dati personali senza dare soluzioni. Il mio Green pass sta per scadere e io dal 15 ottobre non potrò più andare al lavoro. Claudio Cassani
risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni A una situazione di questo genere bisogna dare una risposta. Siamo giunti quasi al traguardo della seconda dose per la maggioranza degli italiani ed è un grande obiettivo i cui benefici si vedono: la vita è ripresa, i locali sono aperti, lo sport ha di nuovo il pubblico (parziale), perfino le discoteche stanno per riaprire (col limite del 35%). Adesso però il Governo e le Regioni devono sistemare la burocrazia e la dinamica delle informazioni. E qui non servono virologi, Cts, infettivologi. Servono buonsenso e organizzazione. Sono decine e decine i cittadini che si sono vaccinati all'estero e non riescono ottenere il riconoscimento fra ritardi, mancate risposte, risponditori automatici che non rispondono.Troppi cittadini italiani pongono quesiti ai quali nessuno sa dare risposta rimpallandoli da un ufficio all'altro. Domanda: dobbiamo forse ingaggiare un altro generale accanto a Francesco Figliuolo per gestire il dopo vaccino? Accanto al bollettino trionfalistico dei numeri quotidiani Ministero della sanità e Regioni è meglio che comincino anche a mettere un po' di ordine sull'informazione ai cittadini e su quando e come sono validi i Green pass.