I Comuni spengono le luci

Risponde Beppe Boni

Tutti noi comuni mortali siamo costretti a predisporre piani di risparmio energetico nelle nostre abitazioni in vista dell'inverno. Terremo la temperatura più bassa, spegneremo il riscaldamento per qualche ora e indosseremo un indumento in più fra le mura domestiche. Sarei curioso però di sapere come si comporta la pubblica amministrazione che gestisce il patrimonio dei cittadini. Non voglio pensare che il privato risparmia e soffre e la pubblica amministrazione spreca. Lorenzo G. Canovi

Risponde Beppe Boni Gli enti pubblici normalmente sono abbastanza abituati a sprecare rispetto ai privati cittadini. Ma stavolta la festa è finita per tutti. La scelta leale di appoggio all'Ucraina nel conflitto con la Russia impone sacrifici che tutti dobbiamo affrontare. Soprattutto i Comuni hanno già predisposto piani di attenuazione  soprattutto dell'energia elettrica. Meno luce e più buio per evitare eccessivi costi in bolletta. Il Comune di Valsamoggia per esempio (ma non è l'unico) ridurrà sensibilmente illuminazione e nei parchi e nelle piste ciclabili, a Calderara si va a zero illuminazione nelle strade extraurbane,  mentre Bologna città annuncerà a breve dove intervenire. L'austerity è servita e se siamo sopravvissuti a quella degli anni Settanta sopravviveremo anche stavolta. Il problema per i privati è anche il riscaldamento. Chi può cerca di utilizzare le stufe con legna e pellets che però registrano un'impennata dei prezzi. La domanda è alta e l'offerta comincia a scarseggiare. E chi può si arrangia in proprio. Soprattutto in Appennino, ma anche in pianura, non si è mai vista tanta gente al lavoro nel tagliare la legna. Oggi come oggi vale oro. In realtà le norme in vigore vietano di bruciare legna con camini e stufe di vecchia generazione. Ma alcuni Comuni, tipo Rimini (centrosinistra) e Sassuolo (Centrodestra), hanno emesso un'ordinanza che consente, data l'emergenza, di utilizzare anche impianti di vecchia generazione. Decisione saggia.

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