I giovani e il fascino della violenza

È stato vietato ai minori di 18 anni il film di Stefano Mordini “La scuola cattolica”, tratto dal romanzo di Edoardo Albinati, ispirato al delitto del Circeo. Questo divieto ha scatenato non poche reazioni: prima fra tutte quella di coloro che vi vedono una contraddizione rispetto a quanto deciso dal ministro Franceschini di abolire ogni sorta di censura cinematografica. Converrebbe chiedersi se il film di Mordini sia davvero da vietare, in virtù del fatto che esso potrebbe essere rivolto soprattutto ai giovani stessi che, come ha affermato lo stesso Albinati, stupito di tale situazione, “sono purtroppo abituati a vedere di peggio”. Qui si apre un’ulteriore questione: il fascino esercitato dalla violenza nei giovani, che assistono ad una sorta di estetizzazione dell’atto criminale. Da un lato i nostri ragazzi sono esposti allo charme di narcotrafficanti, assassini, mafiosi, spesso verosimili al reale e dall’altro cerchiamo di proteggerli dalla verità, magari lamentandosi degli insegnanti che cercano di aprire loro gli occhi se, durante la lezione di Italiano, parlano loro di fatti come quelli del Circeo o delle baby-gang. L’intento di Albinati e di Mordini di criticare una scuola chiusa e densa di atteggiamenti esclusivi può essere fagocitato dallo stesso pensiero acritico? Caterina Tortoli