Migranti, i muri soluzione estrema

La lettera, risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 10 ottobre 2021 - Costruire muri per fermare i migranti è scandaloso. Non è possibile che nel 2021 si pensi ancora a respingere con la forza che fugge da guerre e paesi inospitali. Ci siamo scandalizzati per i muri eretti negli Stati Uniti e adesso ci troviamo di fronte all'Europa che giustifica i Paesi della propria Unione che vogliono fare la stessa cosa. Credo che tutto ciò sia profondamente sbagliato.

Stefano Breveglieri, Bologna

 

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni La situazione è la seguente. Dodici Paesi, soprattutto dell'Europa centrorientale, quella più esposta ai flussi provenienti dalla direttrice di Turchia e Balcani, hanno deciso di erigere barriere ai confini data l'inarrestabile valanga di profughi che arriva da mesi con previsioni di crescita. L'Europa ha risposto che è un loro diritto, rispettando una volta tanto la sovranità nazionale. Non è mai bello pensare che muri di filo spinato o di pietra fermano ondate di disperati. Ma vista l'esperienza di questi anni non c'è altra soluzione per disincentivare le partenze. L'Unione europea è storicamente incapace di mettere d'accordo i Paesi membri, balbetta sul meccanismo di possibile accoglienza ma non esiste attualmente una dinamica strutturale per frenare le partenze dall'Africa e dall'Oriente. E' esplosa l'indignazione generale. Nessuno però protesta contro la Spagna, la quale già negli anni novanta ha eretto due distinte barriere metalliche a Ceuta e Melilla che separano queste due città autonome spagnole dal Marocco. Il loro proposito è quello di ostacolare o impedire l'immigrazione illegale e il contrabbando. Il muro è  un rimedio estremo sul quale è sempre possibile fare retromarcia. Ma all'orizzonte, per ora, non si vedono altre soluzioni.

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