Troppi pirati in monopattino

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 20 giugno 2021 - Abito in centro storico a Bologna. Quotidianamente mi muovo, a piedi , in bus, in auto. Il Far west sulle strade, sotto i portici, nelle piazze è in continuo aumento. Il piacere di camminare è un lontano ricordo, perché occorre prestare costante attenzione a bici e monopattini elettrici che sfrecciano sotto i portici. Si sentono “unti” dalla divinità della “mobilità sostenibile” che li esime dal rispetto delle regole. E se osiamo rimarcare i divieti previsti dal Codice della strada, veniamo presi a male parole. Anche gli autisti dei mezzi pubblici hanno la mia totale solidarietà, perché devono destreggiarsi con grandi mezzi in una città a pianta medioevale fra altri utenti che sbucano da ogni parte, passano col rosso, attraversano in ogni punto. Quando utilizzo l’auto, vado a passo d’uomo: troppe volte mi è successo di frenare bruscamente, perché bici o monopattini sbucavano all’improvviso.  La falla in un argine, se non riparata, porta al crollo dell’argine. Da tempo il rispetto della legalità non è tutelato e i frutti si stanno moltiplicando.  Si riparta dalla società dei doveri per garantire i diritti di tutti. Annamaria Calanchini

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni L’iniziativa più concreta di controllo sui monopattini l’ha adottata la Procura della Repubblica di Milano. I magistrati si sono presi la briga di andare a verificare la tipologia dei mezzi elettrici in vendita in certi siti dell’e-commerce scoperchiando una realtà allarmante: mezzi irregolari, motori potentissimi, capaci di portare le tavolette alla velocità di una motocicletta, freni inadeguati e nessun rispetto per i limiti imposti dalla legge. Insomma chiunque poteva acquistare e circolare, con l’alibi di far bene all’ambiente, su mezzi pericolosi per sé e per gli altri. Siamo certi che se si facesse un controllo rigido e diffuso in ogni località se ne vedrebbero delle belle. A dire il vero in parte il codice della strada, in parte le regole imposte da alcune amministrazioni comunali hanno mitigato il fenomeno dei pirati sconclusionati in monopattino che a volte sbucano di sera come anguille uscite dai canali. Non è sufficiente. Evidentemente servono più controlli, come si fa per gli automobilisti fintanto che l’educazione stradale non avrà convinto anche questi piloti di ultima generazione. Poi, è vero ci sono anche i maleducati in bicicletta, ma qui siamo nel disagio fisiologico. Un altro pericolo incombente sono gli acrobati del telefonino che intrattengono conversazioni come se fossero in salotto e invece sono alla guida di un’auto. Bombe viaggianti.  

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