Più severità con chi sporca i portici di Bologna

La lettera. Risponde Beppe Boni

Amo fare una lunga camminata tutte le mattine sotto i meravigliosi portici del centro e di periferia, a Bologna. L'andatura dei miei passi mi permette di  osservare gli archi  che hanno ottenuto il riconoscimento Unesco ma anche di criticare il cattivo stato della pavimentazione, soprattutto la mancanza di pulizia anche davanti a negozi di un certo interesse. Poi bivacchi di senzatetto, biciclette e monopattini che quando passano guardano con aria di sfida, sterco di cani e odori difficili da descrivere. Nessuno controlla e nessuno pulisce. Che peccato. Piero Ingenni Risponde Beppe Boni

E' un problema antico per buona parte dei 62 chilometri di portici di Bologna ora diventati patrimonio dell'Unesco. Graffiti sui muri, senzatetto che preferiscono distendersi dinanzi ai negozi piuttosto che usufruire delle strutture assistenziali, monopattini (sempre di più) e bici (stabili) fanno la somma del male non troppo oscuro di questa grande bellezza di Bologna. Intanto (meglio che niente) il Comune ha fatto un'altra mossa nel tentativo di difendere questo patrimonio: liberare gli edifici della città dai graffiti. È questo lo scopo del protocollo d’intesa che il sindaco Matteo Lepore ha firmato il 15 giugno insieme ai vertici di Confabitare Bologna. Questo nuovo capitolo di collaborazione tra Comune e proprietari immobiliari fa parte del progetto  inserito nel piano di gestione dei portici patrimonio Unesco e che va portato a termine entro il 2025. La pulizia riguarderà sia gli edifici di proprietà privata, sia gli edifici porticati di proprietà privata, ma ad uso pubblico. Con gli imbrattatori dei muri bisogna essere più severi. Il nodo non è decidere se si tratti di arte o non arte, come sentenziò giustamente l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti, bisogna decidere se si tratta di atti leciti oppure no. Risposta: si tratta di atti illeciti. Stop, quindi chi li commette va stangato, in senso giudiziario ovviamente. ma forse è ora di usare la mano pesante anche chi ingombra i portici con bici e moto dove non è consentito e chi dovendo farlo non mantiene pulita l'area di pertinenza. Bologna ha fatto di tutto per ottenere il riconoscimento Unesco (meritato)  e adesso il tesoro va difeso. Con ogni mezzo.

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