Calcio mercenario, meglio i sogni

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 21 aprile 2021 - C'era una volta il Football o Calcio, a scelta. C'era una volta il rito della Domenica passata allo Stadio vicini alla squadra del cuore con i sostenitori che, con il loro tifo  facevano dell'incontro di calcio un momento di condivisione di aspettative ed entusiasmi, anche con gli avversari. Fatica, sudore, impegno massimo per raggiungere il miglior risultato possibile. Questo è lo sport. La Superlega non ha niente a che vedere con lo sport; è soltanto un puro esercizio di speculazione finanziaria e se lo Sport deve ridursi a questo, tanto vale smettere di recarsi allo stadio o a qualsiasi altro avvenimento sportivo. Senza sostenitori paganti, la Superlega si dimostra per quello che è: un esercizio inutile. Marco Reina

 

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Hanno ragione il direttore tecnico del Bologna calcio, Walter Sabatini e l’ex allenatore del Milan e della Nazionale, Arrigo Sacchi. Sul progetto Superlega il primo ha detto che «è uno schifo» e il secondo che «in questo modo il calcio sarà un circo». La globalizzazione di ogni cosa, sport compreso, con l’aggiunta della crisi sanitario - economica ci ha portato ad ottenere anche questo risultato. Se l’operazione Superlega con Milan, Inter e Juventus in fuga, si realizzerà ce ne faremo una ragione. In tarda serata però dopo le forti pressioni dell’opinione pubblica alcuni del club spagnoli e inglesi erano già in bilico e intenzionati a fare dietrofront. La legge del calcio in ogni caso è sempre più dettata dal Dio denaro, dai procuratori, dai diritti televisivi, dai mercenari. Sarà quasi impossibile (e forse anche inutile) fare la guerra al possibile nuovo assetto, piuttosto bisognerà governarlo senza però svendere valori, passione, romanticismo della lunga corsa per lo scudetto. Mancheranno dal campionato italiano i tre moschettieri che preferiscono la Superlega? Pazienza, i tifosi sapranno costruire nuovi miti. E chissà forse anche il Bologna potrà correre per lo scudetto. Avanti, c’è sempre posto per sognare.

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