Una storia di buona sanità

La lettera, risponde Beppe Boni

Bologna, 9 agosto 2022 - Il giorno 24 luglio 2022 a causa di un infortunio domestico sono stata portata d'urgenza al Pronto soccorso dell' ospedale di Porretta Terme, sull'Appennino bolognese. Con grande piacere voglio testimoniare che sono sono stata accolta con professionalità e gentilezza da tutto il personale che a più riprese si è occupata di me durante la degenza. Desidero ringraziare con tutto il cuore medici, infermieri , operatori socio sanitari per l' assistenza ricevuta. Tutti gentili e molto professionali. Marisa Palmieri

Risponde Beppe Boni Molto spesso, e con ragioni da vendere, cittadini, sindacati e associazioni segnalano attraverso gli organi di informazione anomalie e mancanze della sanità. Che sono tante. Mancano i medici di famiglia, i Pronto soccorso sono gironi infernali da cui i medici scappano (all'ospedale di Parma c'è una richiesta di trasferimento in massa dei dottori), le liste di attesa sono ancora lunghe per determinati esami specialistici. E infine, amministrazioni regionali come quella dell'Emilia Romagna, fanno promesse a raffica, ma alla resa dei conti non si vedono svolte strutturali. Descritto questo scenario denso di nebbia, va sottolineato che la sanità italiana, tolte alcune aree, è comunque una buona sanità. E l'Emilia Romagna nella classifica è ai primi posti anche per il senso di responsabilità e la professionalità degli operatori sanitari dai medici in giù. E i piccoli ospedali rimangono gioielli da salvaguardare perchè sono presidi importanti sul territorio. L'efficienza delle grandi strutture viene meno quando le località sono lontane.  Si è visto cosa è successo con la chiusura dei punti nascita: ora l'Emilia Romagna fa retromarcia su Bolopgna, Modena e Reggio Emilia. Certo, la razionalizzazione dei costi ha imposto una revisione delle strutture e la riconversione di qualche ospedale. Ma i piccoli centri sanitari non devono essere considerati figli di un Dio minore. Quelli che sono  attualmente operativi, soprattutto nelle zone di montagna, vanno difesi e dotati di uomini e mezzi. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net