Via alla scuola fra disagi e promesse

Risponde Beppe Boni

Siamo ormai alla riapertura delle scuole, un giro di boa della società con i bambini che rientrano, con sollievo dei genitori, nelle scuole materne e i ragazzi che tornano in aula. Le istituzioni, quest'anno più che mai, assicurano che è tutto a posto e che il  treno della scuola può viaggiare sicuro e a gran velocità. Sarà vero? Ogni anno sentiamo questo ritornello da parte di ministeri e dirigenza scolastica. Mi pare invece che anche a Bologna e dintorni ci siano molte fibrillazioni e situazioni di disagio. Siamo alle solite? Annalisa Torricelli Risponde Beppe Boni

Partiamo da Bologna. Le segnalazioni di disagio sono già arrivate a cominciare dalle scuole materne e dai nidi che hanno già aperto le porte ai bambini. La Cisl segnala che  cantieri estivi allestiti in alcuni edifici scolastici sono stati lasciati "in condizioni indecenti" tanto che le maestre hanno dovuto armarsi di scope, stracci e secchi, per rendere praticabili gli ambienti. Il paniere delle lamentele contempla poi vuoti di organico nonostante l'amministrazione avesse assicurato un pacchetto di assunzioni idoneo. Forza Italia aggiunge un altro punto dolente. Segnala preoccupazione poichè la Città metropolitana avrebbe assegnato lavori edilizi anche negli edifici scolastici col criterio del massimo ribasso, quindi col rischio di eccessivi risparmi sulla manodopera e sui materiali. Le istituzioni scolastiche ammorbidiscono le polemiche  garantendo sicurezza. Sul fronte degli organici degli insegnanti, a poche ore dalla riapertura delle scuole, il ministro Patrizio Bianchi, ferrarese doc, assicura anch'egli che quest'anno tutte le caselle saranno al loro posto fin dai primi momenti.  Ecco le sue parole a Rai Uno: "Abbiamo 801mila insegnanti, che sono per  gran parte a tempo indeterminato. Gli altri sono più di 90mila insegnanti di sostegno, abbiamo 25mila insegnanti che stanno concludendo il concorso. Rimangono 45mila insegnanti che sono a tempo determinato, che fanno sostituzioni e sono il 5%, però quest’anno diversamente dal passato, all’apertura della scuola abbiamo tutti quelli di ruolo e quelli a tempo determinato che servono”. Mai successo, ma speriamo che sia davvero così.

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