Campo al Mare, quattro etichette

L’ad Bruno Alvisini: "Novità in arrivo per rispondere all’esigenza del pubblico di nuove sensorialità"

Migration

Oggi le etichette di Campo al Mare sono quattro: un Vermentino, un Rosato da uve Syrah di stampo ‘provenzale’, il Bolgheri doc e il Baia al Vento, Bolgheri Superiore. In arrivo, almeno quattro grosse novità, "che rispondono tutte all’esigenza di proporre al pubblico varie sensorialità", dice l’ad delle Tenute Bruno Alvisini.

La prima, 10mila bottiglie di un Petit Verdot in purezza: si chiamerà Gallico, in omaggio alle sue origini di Bordeaux, l’antica Burdigala capitale della Gallia Aquitania. In aprile sarà il momento di un altro bel debutto, una edizione piccola, ma rappresentativa, mille bottiglie di un Cabernet Franc in purezza (oggi il vitigno entra con il ‘fratello’ Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Petit Verdot nella composizione dei due Bolgheri Doc), che avrà una caratteristica antica: uve raccolte a mano e pigiate con i piedi.

"Capisco una possibile reazione di ilarità – spiega Alvisini –, ma è una soluzione studiata dagli enologi Roberto Potentini e Raffaele Orlandini che assicura meno stress all’uva, consente di estrarre solo la parte nobile e promette un vino elegantissimo".

E un vino in purezza diventerà anche il top di gamma, il Baia al Vento: dalle 6mila alle 10mila bottiglie di solo Merlot, tutto raccolto nella vigna di Vallone dei Messi, 100 metri sul livello del mare, quella striscia azzurra che in lontananza si scorge dalle viti.

E infine, bollicine: tra i primissimi a Bolgheri, a fine 2023 si potrà stappare uno spumante metodo classico da uve Syrah, "ottima acidità ma anche freschezza – spiega Alvisini – garantite da una permanenza sui lieviti di non oltre 24 mesi per avere ottima bevibilità".

Intanto Campo al Mare cresce: dopo i 3 ettari del nuovo vigneto a Segalari, zona tra le più alte di Bolgheri con i suoi 200 metri, ne stanno arrivando altri 8-9 alle Fornacelle, zona prestigiosa della denominazione. Ma, del resto, noblesse oblige.