Si demonizza il proprietario immobiliare che decide di fare un B&B o comunque affitti brevi con il proprio immobile. Il Comune sta infatti varando normative ad hoc (quale l’oneroso obbligo di variare la destinazione d’uso della casa da categoria A a B, le nuove metrature imposte, etc.) per scoraggiare questo tipo di locazione breve. Pare che nessuno abbia analizzato le ragioni di questa nuova rotta e alcuna proposta risolutiva sia emersa. Se si loca un immobile a un soggetto che poi smette di versare il dovuto, al proprietario resteranno da pagare le tasse sulla casa, le spese condominiali anche del conduttore, l’utenza dell’acqua domestica, eventuali lavori di manutenzione straordinaria, etc. Questo rischio è conosciuto dal locatore, ma se tra la procedura di sfratto e la liberazione effettiva della casa passano 8/9 mesi, non tutti i proprietari saranno in grado di sostenere economicamente questa “falla”; servirebbe quindi accorciare i tempi della fase esecutiva e varare incentivi fiscali per far rinnamorare il locatore di un contratto di lunga durata (4 anni +4, 3+2). Oggi i tempi del rilascio dell’immobile si allungano in particolare quando il conduttore è persona affetta da fragilità, ovvero quando l’ufficiale giudiziario è impedito dall’eseguire il rilascio per la presenza di persone che nel giorno stabilito per la riconsegna di casa creano problemi di ordine pubblico, obbligando di fatto a rinviare il tutto. Nel primo caso è il Comune che deve supportare tempestivamente il cittadino con fragilità, evitando che il locatore sia costretto a sostituirsi al welfare dello stato; nel secondo caso l’unica soluzione sarebbe quella di prevedere sanzioni economiche rilevanti o pene più gravi per chi ostacola l’ufficiale giudiziario nel suo operato. Il locatore necessita di maggiori garanzie quanto alle tempistiche del rilascio, ma soprattutto servono nuovi “sgravi” fiscali in suo soccorso; alcune soluzioni potrebbero essere l’esenzione proporzionale dall’IMU per l’anno di cui alla morosità, detraibilità dei costi sostenuti per eseguire lo sfratto e non recuperati, agevolazioni fiscali sui lavori di ripristino dell’appartamento post rilascio, ovvero loro detraibilità, esenzione dalla Tari per l’immobile ove risiede il locatore che abbia subito una morosità dell’inquilino elevata non recuperabile, etc. Se si vuole davvero ripopolare il centro anche di “conduttori residenti” di lunga durata occorre agevolare chi gli fornisce la casa, rinunciando ad esempio ad alcuni incassi comunali, e desistere dal vessare il proprietario; diversamente ogni nuova regola finalizzata a disincentivare le locazioni brevi - come la recente variante al PUG di Bologna - sarà vista come una lotta di classe fine a se stessa, utile forse per la propaganda elettorale, ma del tutto inutile nella sostanza e dannosa nel lungo periodo. Il problema c’è, va risolto, basta fare gli… struzzi.
ServiziIl centro di Bologna si spopola in favore dei B&B Troviamo una soluzione?