Piano strutturale comunale a Reggio Calabria un immobilismo su cui bisogna intervenire

Incertezza / Per Confabitare risulta necessario un confronto sia con i tecnici che con gli operatori economici per provare a dissipare tutti i dubbi

Giovanni Malara, presidente di Confabitare Calabria

Giovanni Malara, presidente di Confabitare Calabria

È trascorso un anno dall'approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) da parte del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, ma gli effetti sperati delle strategie di sviluppo non si sono concretizzati. Al contrario, la città si trova in una condizione di immobilismo dominata da incertezza e dubbi. «La mancanza di linee guida chiare e univoche per l’applicazione del PSC sta bloccando il comparto edilizio e urbanistico, con gravi ricadute negative per la città», denuncia Giovanni Malara, presidente di Confabitare Calabria e vicepresidente nazionale di Confabitare Italia. «I nostri associati segnalano la loro preoccupazione per l’impossibilità di mettere a reddito le risorse immobiliari, il peso delle crescenti imposizioni fiscali e il deprezzamento del patrimonio». Malara sottolinea inoltre l’insostenibilità della situazione, aggravata da politiche incerte e controproducenti come il Superbonus 110% e la direttiva europea sulle “case green”. «Gli incentivi hanno solo creato una bolla sui prezzi dei materiali, mentre la direttiva ha generato una fobia che condiziona le decisioni legate alla gestione immobiliare», spiega. Per affrontare queste criticità, Confabitare propone un confronto costruttivo con tecnici e operatori economici, coinvolgendo il proprio dipartimento di Edilizia e Urbanistica dell’Accademia della Proprietà Immobiliare (API). L’obiettivo è stilare una proposta concreta da presentare in Comune. «Il nostro dipartimento sta analizzando i vari Ambiti Territoriali Unitari (ATU) per fare chiarezza sull’applicazione del Regolamento Edilizio e Urbanistico (REU)», afferma Francesco Zema, responsabile del Dipartimento Urbanistica dell’API. «È fondamentale capire dove sia possibile un intervento diretto e dove sia necessario redigere piani attuativi, valutandone le conseguenze per i proprietari immobiliari». Confabitare intende così rispondere alle esigenze dei suoi associati, promuovendo un’azione sinergica con tutti gli attori del settore immobiliare per sbloccare il potenziale di sviluppo della città e risolvere i problemi generati dall’implementazione del PSC.