Il diritto del locatore di visionare l'immobile locato

Giurisprudenza / Si tratta di una questione rilevante sia per i proprietari che per i conduttori, e la legge l'ha affrontata in diverse occasioni: ecco i dettagli

L'Avv. Luigi Maccarrone, consulente legale di Confabitare

L'Avv. Luigi Maccarrone, consulente legale di Confabitare

Il diritto del locatore di accedere all’immobile locato, ad esempio per mostrarlo a potenziali acquirenti, è una questione rilevante sia per i proprietari che per i conduttori. La giurisprudenza ha affrontato questa tematica in diverse occasioni, consolidando l’idea che, qualora il contratto di locazione preveda una clausola specifica, il locatore possa legittimamente esercitare tale diritto. Tuttavia, in assenza di una disposizione contrattuale, ci si è interrogati sulla possibilità di fondare questo diritto su principi generali, come quelli di correttezza e buona fede, che caratterizzano i rapporti obbligatori. Secondo alcune pronunce, l’obbligo del conduttore di consentire l’accesso del locatore all’immobile non nasce solo da una previsione espressa nel contratto, ma anche dai doveri generali di correttezza e buona fede, presenti in ogni rapporto contrattuale. Di conseguenza, il locatore potrebbe chiedere di visionare l’immobile anche in mancanza di una clausola esplicita, argomentando che il rifiuto del conduttore potrebbe costituire un abuso del diritto e un inadempimento agli obblighi derivanti dal contratto. Per superare un eventuale diniego del conduttore, il locatore ha diversi strumenti a sua disposizione. In primo luogo, può rivolgersi al giudice per ottenere un provvedimento d’urgenza che garantisca il diritto di accesso, dimostrando che tale intervento sia giustificato e necessario. In alternativa, potrebbe chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento, qualora il rifiuto persistente del conduttore pregiudichi in modo significativo i suoi diritti. In conclusione, anche se la giurisprudenza tende a favorire la possibilità di accesso per il locatore in base alla correttezza e alla buona fede, è sempre consigliabile specificare le modalità di visita all’interno del contratto per ridurre conflitti e dubbi interpretativi. Avv. Luigi Maccarrone Consulente di Confabitare