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Blengini, una sicurezza in panchina: "Siamo più forti, diremo la nostra"
Solo nella primissima annata a Civitanova, stagione 2015-2016, non aveva vinto nulla. Eppure gli ultimi mesi hanno cementato come non mai l’affetto e la stima dei tifosi della Lube nei confronti di Gianlorenzo Blengini. L’allenatore piemontese classe 1971 è piaciuto per la pazienza e la capacità di gestione, sfoderando notevole duttilità nelle scelte tattiche.
Coach, questa è la quinta vigilia da tecnico della Lube (nel 2021 subentrò a De Giorgi a febbraio), negli anni come è cambiato il suo rapporto con la panchina?
"Ovviamente con l’esperienza si è più maturi e riesci a relativizzare tutto. Io cerco sempre di essere funzionale alla squadra e fare quello di cui ha bisogno".
Quest’anno si parte in modo diverso perché c’è da provare a riprendersi lo scudetto…
"Cambia poco se ce l’hai sul petto o no perché tanto vuoi comunque vincerlo".
Quindi come vive questa nuova vigilia?
"Io bene, anche se nelle 24 ore precedenti tendo a dormire poco e ci sta. Sarebbe troppo strano non provare nulla".
Non è che questa SuperLega sarà l’ultima per lei a Civitanova? Il suo contratto è in scadenza, si è parlato per il rinnovo?
"Tante volte nella mia carriera ho cominciato una stagione in questa situazione, anche nel 2016 e poi vincemmo lo scudetto. Non la vedo come una urgenza, non credo che inciderà sul rendimento. Adesso la priorità è trovare la quadra".
La sua Lube partirà con una novità nel sestetto rappresentata da Lagumdzija…
"Per me si tratta dell’acquisto più importante fatto da tutti i club nell’ultimo mercato".
C’è poi la novità tattica di Zaytsev schiacciatore-ricevitore, una scelta d’emergenza nei playoff ma che ha fruttato molto…
"La sua predisposizione a questo ruolo è nota, anche se in gara3 dei quarti è stata una novità stagionale. Ivan mi ha dato la disponibilità quando ci siamo incontrati lo scorso 20 maggio e garantirà stabilità ed esperienza in un reparto dove ci sono solo giovani. Sarà un valore aggiunto e ci farà cambiare volto in partita".
La sua griglia di partenza per il campionato?
"Trento resta la squadra da battere e la trovo anche più solida, c’è solo da capire se avrà la stessa personalità. Perugia è da anni la favorita, Piacenza è un anno più vecchia ma ha il vantaggio di aver cambiato poco".
E la Lube?
"Possiamo dire la nostra perché siamo più forti grazie al mercato e a soluzioni tattiche. E i giovani hanno più esperienza. Il torneo è sempre più livellato verso l’alto, tutti perderanno gare e trionferà chi saprà gestire meglio i momenti difficili".
Non ha mai vinto la Champions, è il suo cruccio? E come si spodesta la Polonia?
"In Polonia c’è un grande movimento come dimostra l’Europeo e non sarà semplice togliere lo scettro allo Zaksa (3 trofei di fila). Dovremo godercela la Champions perché per me l’esserci qualificati l’anno scorso, dopo la rivoluzione estiva, è stato il vero trofeo".