L’imponenza della Corte ducale. Borso d’Este, dame e cavalieri: "Fieri di rappresentare il casato"

A differenza di Borghi e Rioni, non partecipa in maniera diretta alle gare delle bandiere o alle corse. Ma è la sua presenza a legittimare ogni attività del Palio promosso fin dalla seconda metà del XIII secolo .

L’imponenza della Corte ducale. Borso d’Este, dame e cavalieri: "Fieri di rappresentare il casato"

L’imponenza della Corte ducale. Borso d’Este, dame e cavalieri: "Fieri di rappresentare il casato"

A differenza dei Borghi e dei Rioni, la Corte Ducale non è un’entità territoriale, né partecipa in maniera diretta alle competizioni delle gare delle bandiere o alle quattro corse di piazza Ariostea. Ma è la sua presenza, di fatto, a legittimare ogni attività del Palio, in quanto furono proprio gli esponenti di Casa d’Este a promuovere questa manifestazione popolare fin dalla seconda metà del XIII secolo. La Corte rappresenta la numerosa compagine di familiari, nobili cittadini, cavalieri e armati che scortò nel marzo del 1471 l’allora marchese Borso d’Este nel suo viaggio a Roma, dove ricevette – nel giorno di Pasqua – l’investitura a primo duca di Ferrara dalle mani di papa Paolo II, che gli donò anche la preziosissima onorificenza della Rosa d’Oro. Il soggiorno romano durò circa un mese, allietato da pranzi, feste, spettacoli e tributi solenni. Borso rientrò trionfalmente a Ferrara il 18 maggio, circondato dalla sua magnifica corte, non più marchionale, ma ducale.

Una città tripudiante accolse il suo sovrano e in suo onore si organizzarono le gare equestri di un Palio straordinario lungo il consueto circuito della via Grande: un evento singolare, rievocato ancora oggi l’ultima domenica di maggio, con le quattro corse in piazza Ariostea. Sul gonfalone della Corte Ducale domina l’aquila bianca su campo azzurro, che ghermisce con la destra lo scudo comunale troncato di bianco e nero, mentre con la sinistra lo stemma ducale. Le sovrastanti chiavi di San Pietro simboleggiano l’investitura papale. Presente in tutti gli appuntamenti del maggio paliesco, la Corte Ducale collabora con le otto contrade in tutte le manifestazioni esterne o di rappresentanza in città, in Italia e all’estero. "Come ogni anno – spiega il presidente Giambaldo Perugini – ci troverete domani sera fieri di rappresentare il casato Estense con tutti i nostri vestiti e le nostre bellissime dame. Una attività che non si ferma mai e come per le altre contrade, è caratterizzata da iniziative anche in ambienti extra Palio come iniziative nelle scuole, durante rappresentazioni teatrali o manifestazioni indette dall’amministrazione locale. Abbiamo recuperato in questi mesi, in termini di presenze, il periodo difficilissimo del Covid e la presenza di numerosi giovani ci rassicura". La Corte si avvale inoltre del ’Gruppo armigeri’ che ricopre il ruolo di guardia armata del Duca Borso, un gruppo di uomini che ha il compito di scortare il Duca nelle diverse esibizioni cui la Corte è chiamata a prendere parte.

È costituito dal Capitano, guardia privata del Duca, che coordina il resto del gruppo, e da altre guardie armate. Poi del ’Gruppo musici’, con tre chiarine e tre timpani, e del ’Gruppo danza’, formato da danzatrici di diverse età. Il loro repertorio comprende una trentina di balli e danze, documentati da Messer Domenico da Piacenza – il primo coreografo e maestro di danza ad aver lasciato un trattato scritto – e dal suo allievo Maestro Guglielmo Ebreo da Pesaro.