La contrada di Santa Maria in Vado: "Pronti a riprenderci soddisfazioni. Ci aspettano trionfi che meritiamo"

Il presidente Giovanni Bellini: "La prima parte di maggio è stata avara, almeno per come eravamo abituati l nostro è lavoro volontario, è spirito di aggregazione. Chi vince non è il singolo ma sono tutti" .

La contrada di Santa Maria in Vado: "Pronti a riprenderci soddisfazioni. Ci aspettano trionfi che meritiamo"

La contrada di Santa Maria in Vado: "Pronti a riprenderci soddisfazioni. Ci aspettano trionfi che meritiamo"

"E’ vero, questa parte iniziale del mese di maggio – racconta al Resto del Carlino Giovanni Bellini, presidente della contrada di Santa Maria in Vado – è stata un po’ avara di soddisfazioni, almeno per come eravamo abituati ma siamo veramente molto fiduciosi per le gare di domani stasera, ci aspettano trionfi che sinceramente meritiamo".

Poi subito l’aggiunta: "La nostra Contrada in questi anni difficili ha resistito molto bene sia in termini di adesioni che di iniziative – sottolinea Bellini –, è merito ovviamente dei numerosi volontari che hanno la passione per la propria contrada radicata nel cuore e al lavoro svolto per incontrare giovani e cittadini esterni al mondo del palio e farli appassionare ai colori e alle atmosfere rinascimentali che si respirano nella storica sede.

Il nostro è tutto lavoro volontario, insisto, che si trasforma in spirito di aggregazione e quando si vince, non e’ il singolo,che vince ma è tutta la Contrada". "Ancora più soddisfazione si prova – continua il presidente – se pensiamo che la nostra sede è stata chiusa per sette mesi per ristrutturazione grazie all’intervento dell’amministrazione comunale".

Santa Maria in Vado occupa il quarto sud-orientale del tessuto urbano entro le mura, corrispondente al nucleo abitato più antico sviluppatosi attorno al castrum bizantino del VII secolo. La contrada annovera tra le più qualificate architetture medievali e rinascimentali della città, tra cui la basilica di Santa Maria in Vado, la chiesa di San Francesco, la Cattedrale di San Giorgio, palazzo Paradiso, il palazzo Costabili detto impropriamente di Ludovico il Moro, palazzo di Schifanoia, Casa Romei e la palazzina di Marfisa d’Este.

Autentici scrigni di fede e d’arte, i complessi monastici del Corpus Domini e di Sant’Antonio in Polesine custodiscono le sepolture di molti esponenti della famiglia Estense, tra cui quella di Lucrezia Borgia nel primo e della beata Beatrice II d’Este nel secondo, venerata ancora oggi per via del prodigioso. ‘liquore’ stillante dalla pietra. I colori araldici sono il giallo e il viola, mentre la divisa del Rione è l’unicorno seduto sopra un isolotto recintato con graticci, all’ombra del cristologico ‘dataro’ o palma da dattero: particolarmente caro a Borso d’Este, il mitico animale intento ad immergere nell’acqua il miracolo- so corno purificatore simboleggia, infatti, i grandi lavori di bonifica commissionati nel territorio extraurbano dal primo duca di Ferrara.

Ma ecco tutti i campioni di domani sera: per la corsa dei putti, Francesco Canella, per la corsa delle putte, Giorgia Fogli, lo staffiere per le gare degli asini Angelo Oppito con l’asino De silva, il fantino Stefano Piras detto "Scangeo" con i cavalli Divino Amore e Zeniossu. Nelle scorse edizioni la contrada di Santa Maria in Vado ha vinto 11 volte il Palio di San Romano (corsa dei putti), 5 volte il Palio di San Paolo (corsa delle putte), 6 volte il Palio di San Maurelio (corsa delle asine) e 5 volte il Palio di San Giorgio nella corsa dei cavalli. Sono conteggiate tutte le edizioni dal 1933 al 1939 e quelle dal 1969 ad oggi. La Contrada di Santa Maria in Vado è detta Contrada "nonna" in quanto è la contrada che da più tempo non vince il Palio di San Giorgio e precisamente dall’edizione 1982.