LUCA RAVAGLIA
Sport

Cesena, una città nel pallone. La serie B può valere 10 milioni

Tutte le opportunità per il territorio tra incassi diretti e indotto in vista dell’approdo dei bianconeri in cadetteria

Cesena, una città nel pallone. La serie B può valere 10 milioni

Cesena, una città nel pallone. La serie B può valere 10 milioni

Non è (soltanto) una questione di calcio. Questo perché non si dica che in fondo la promozione in serie B è una partita che riguarda esclusivamente un pur nutritissimo numero di appassionati domiciliati in lungo e in largo sui gradoni dello stadio. Certo, serve partire da lì, da loro, dalla loro passione e dalla gioia di aver vissuto una stagione stellare al seguito di una squadra che resterà indimenticabile.

Però c’è altro e quell’altro è un potente motore messo in funzione a uso e consumo della collettività. L’indotto, si dice parlando di economia. Perché sì, oltre al calcio c’è anche l’economia, quella che col Cesena in serie B può sorridere a tanti operatori del territorio.

A partire dallo stesso club bianconero, ovviamente, che grazie alla sua nuova collocazione in cadetteria, tra diritti tv e proventi dalla Lega, andrà a incamerare circa 7 milioni di euro. Ma allargando lo sguardo al resto della città e del territorio, fare cifra tonda a dieci milioni è più che plausibile.

Si parte dai pubblici esercizi, come bar e ristoranti che potranno beneficiare di un più elevato numero di possibili clienti, dal momento che le tifoserie ospiti della serie B sono in media decisamente più numerose rispetto a quelle che si incontrano in C. Ma tra chi verrà in Romagna, molti andranno ben oltre l’immancabile piadina del chiosco, allungandosi magari in riviera e valutando la possibilità di concedersi un intero fine settimana con la partita come fiore all’occhiello di un programma che prevede anche altro.

A dirla così magari suona strano, ma i movimenti legati ai flussi turistici legati alle partite di calcio dimostrano che la tendenza è ormai radicata.

Il tutto come ulteriore smentita al luogo comune che identifica le tifoserie soltanto come potenziali portatrici di problemi di ordine pubblico.

Questa è una fetta, già decisamente importante, ma di certo non esaustiva. Perché poi viene l’immagine della città, quella che la squadra di calcio porta con sé in giro per l’Italia, quella che entra nelle pagine dei giornali e negli schermi delle tv, ai tavoli dei bar e nelle agende di chi programma una prossima gita fuori porta.

Uno stadio vale dunque di più di una memoria Unesco come la Biblioteca Malatestiana? No, non è questo il punto e non è nemmeno questo il metro di paragone.

Perché la squadra di calcio in serie B è un valore aggiunto, non una forma di concorrenza. E Cesena, la città di Cesena, merita di prendersi il meglio delle opportunità che arrivano da tutti i fronti.

E’ lo stesso tipo di approccio attraverso il quale si sono guardati con favore l’arrivo della nazionale maggiore e di quella under 21, con in aggiunta il girone di qualificazione degli Europei di quest’ultima categoria e le gare della squadra Azzurra femminile: una gigantesca vetrina aperta sul mondo. O quanto meno sull’Italia.

Lo riconosce anche la politica, che negli anni ha sempre investito tempo e risorse per portare il grande sport vicino a casa. Vale per il calcio, ma non solo. Così l’Ippodromo tutela il suo Campionato Europeo di trotto, così sulle nostre strade arrivano, partono o semplicemente transitano le carovane del Giro d’Italia. Senza contare che quest’estate in Romagna, Alto Savio e Cesenatico compresi, ci si colorerà tutti col giallo del Tour de France, evento planetario che se cerchi un evento simile devi pensare alle olimpiadi.

La chiusura è per le nuove generazioni, senza falsi buonismi: a scuola si studiano le province, al parco con gli amici, le classifiche. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma è così. Dunque, l’Emilia Romagna: va bene, Bologna, Modena, Reggio, Parma, Piacenza e tutte le altre. Compresa Cesena. Quella di Forlì-Cesena. Quella in Romagna, quella dei derby. I derby sono sempre uno spettacolo: per i tifosi, per la città, per l’economia, per l’indotto. Per le interrogazioni di geografia.