SANDRO FRANCESCHETTI
Sport

L’ex ciclista che correva con Pantani: "Ora faccio i 42 chilometri sulla carrozzina"

Luca Panichi era una promessa della bici, poi un incidente l’ha costretto sulla sedia a rotelle. Ma lui si è reinventato maratoneta

L’ex ciclista che correva con Pantani: "Ora faccio i 42 chilometri sulla carrozzina"

L’ex ciclista che correva con Pantani: "Ora faccio i 42 chilometri sulla carrozzina"

TERRE ROVERESCHE

Tra coloro che il 5 maggio disputeranno la prova più lunga della ColleMar-athon c’è anche Luca Panichi, con la differenza, rispetto agli altri partecipanti, che lui il percorso lo farà con la sua carrozzina, spingendola unicamente con la forza delle braccia. Panichi, umbro, classe 1969, ex ciclista, ha perso l’uso delle gambe nel 1994 a causa di un incidente ed è stato bravissimo a superare quel momento drammatico riuscendo a reinventarsi come atleta sulla sedia a rotelle.

Luca, lei era una promessa del pedale, poi quel brutto episodio le ha cambiato la vita.

"Correvo nei dilettanti e ho avuto modo di misurarmi con campionissimi come Marco Pantani e Gilberto Simoni, che vinsero rispettivamente il Giro d’Italia dilettanti del ’92 e ’93 ai quali io, entrambe le volte, arrivai 40esimo. Nel 1994, quando ero in procinto di passare tra i professionisti, durante una cronoscalata sono stato travolto da un’auto e ho subito la lesione del midollo".

Da allora la sua bici è diventata la carrozzina.

"Sì. Già durante i mesi della riabilitazione mi è capitato di spingere la sedie a rotelle in salita, dopodiché mi è venuto il desiderio di provare a compiere le scalate più famose del Giro in carrozzina, la stessa, non motorizzata, con cui mi sposto quotidianamente, e da allora mi avventuro in queste prove e, dal 2013, anche nella ColleMar-athon".

A proposito di ColleMar-athon, come si è avvicinato a questa kermesse?

"Ho conosciuto lo straordinario team che la organizza grazie al ciclista marchigiano Alberto Puerini e al dottor Stefano Ripanti, governatore del Panathlon e responsabile dell’assistenza sanitaria della maratona, che per me è ‘la maratona’, perché è davvero bellissima e il clima di accoglienza che si respira qui é unico. Sono orgoglioso di esserne diventato testimonial". A quante edizioni ha partecipato?

"A tutte quelle dal 2013 al 2018 e poi a quelle del 2022 e 23. In più, ho fatto in solitaria l’intero percorso il 2 maggio del 2021, quando la pandemia ha causato l’annullamento per il secondo anno consecutivo della gara. E’ stato un modo, concordato con gli organizzatori, per lanciare un messaggio di speranza in un momento estremamente difficile per tutti".

Quanto tempo ci impiega a coprire i 42 chilometri e 195 metri?

"Nella mia edizione d’esordio ci ho messo 5 ore e 45 minuti, poi mi sono man mano migliorato. Il record personale l’ho stabilito nel 2021 con 4 ore e 47 minuti e quest’anno cercherò di fare ancora meglio. Punto alle 4 ore e mezza. Non sarà facile, ma con la guida della mia ‘lepre personale’ Luca Aiello e il sostegno del meraviglioso pubblico della ColleMar-athon posso riuscirci".