Frenata sui ricavi: manifatturiero meno ricco

Nel territorio è Bunge Italia a spiccare per fatturato prodotto, scalando la classifica insieme con Eurovo, Cura e Gruppo Villa Maria

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di Luca Dal Prato

All’interno della classifica Top 500 sono esaminate 197 società che operano nel territorio ravennate. Il fatturato complessivo delle società, nel 2020, era pari a 14,1 miliardi di euro, in calo rispetto ai 14,5 miliardi del 2019. I ricavi delle società analizzati oscillano tra i 737,3 milioni di euro e 13,8 milioni di euro. Nell’anno 2019 l’intervallo presentava una forbice più ampia considerato che, i fatturati, erano inclusi in un intervallo compreso tra i 13,1 milioni di euro e gli 803,1 milioni di euro.

All’interno del campione analizzato, 31 società superano i 100 milioni di euro e 36 società superano i 50 milioni di euro. Le restanti 130 società realizzano invece un fatturato che oscilla tra i 48,6 e milioni di euro e 13,8 milioni di euro. In merito all’andamento del fatturato, nel corso del 2020 è diminuita sia la media che la mediana dei ricavi, che passano rispettivamente da 73,7 milioni di euro a 71,6 milioni di euro e da 31,2 milioni di euro a 30,3 milioni. Questo andamento ha inciso anche sulle stesse medie di Ebit ed Ebitda, che risultano ridotte rispetto al 2019.

La media dei principali indicatori di bilancio, quali ROE e ROI, risulta diminuita rispetto al 2019. Lo stesso andamento si registra per la mediana, seppur con differenze meno marcate.

La società che realizza il maggior fatturato è Bunge Italia S.p.A. seguita da Eurovo S.p.A., C.U.R.A. Consorzio Utilities Ravenna e Gruppo Villa Maria S.p.A.. All’interno dell’analisi Top 500 queste società ricoprono, rispettivamente, la sesta, settima, ottava e nona posizione. Nel 2019 erano invece settima, ottava, tredicesima e decima.

Tra le società che, nel 2020, hanno realizzato i migliori utili figurano Unigrà S.r.l., Synlab med s.r.l. e Costante Manzoni Finanziaria s.r.l. rispettivamente quattordicesima, centocinquantesime e settantacinquesima all’interno della classifica Top 500.

Aumenta, nel complesso, il valore l’attivo societario, le cui media e mediana presentano valori che passano rispettivamente da 69,7 a 76,7 milioni di euro e da 29,9 a 31,9 milioni di euro.

Aumenta anche il valore patrimonio netto, la cui media passa da 24,2 a 27,5 milioni e mediana da 7,7 a 9,8 milioni di euro.

I codici Ateco più diffusi risultano le holding operative, attività svolta da 8 società per un valore

complessivo di ricavi pari a 846,8 milioni di euro, il trasporto di merci su strada, attività svolta da 6 società per un valore complessivo di ricavi pari a 218,2 milioni di euro, il commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento, attività svolta da 6 società per un valore complessivo di ricavi pari a 364,8 milioni di euro e il commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri, attività svolta da 7 società per un valore complessivo di ricavi pari a 209,5 milioni di euro.

La forma giuridica più diffusa risulta la società a responsabilità limitata (67 società) seguita dalla forma di società per azioni (59 società) e dalla forma di società cooperativa a responsabilità limitata per azioni (31 società).

In sintesi, è possibile affermare che la provincia di Ravenna, nel corso del 2020, ha risentito delle conseguenze dello scoppio della pandemia di Covid-19 riducendo il proprio valore aggiunto, ovvero la ricchezza prodotta, soprattutto all’interno del settore manifatturiero.