Con il crowdfunding risorse per la ricerca

Al centro della raccolta fondi di quest’anno tre progetti legati al Covid. In tre mesi sono stati raccolti 76mila euro sulla piattaforma Unifeel.it

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Raccogliere risorse ‘dal basso’ per cofinanziare i progetti scientifici sviluppati dalle ricercatrici e dai ricercatori dell’Ateneo. Con le attività di crowdfunding – avviate per la prima volta nel corso del 2020 e riproposte con successo quest’anno – l’Università di Ferrara si è dimostrata pioniera nel panorama italiano della raccolta di fondi destinati alla ricerca.

Da un lato, un modo innovativo (in linea con le emergenti tendenze internazionali) per sostenere finanziariamente le proprie eccellenze, in particolare i propri team più giovani. Dall’altro, anche un modo per sensibilizzare e coinvolgere la comunità universitaria ‘allargata’, composta da studentesse e studenti, alumni, dipendenti e cittadinanza, innescando un circuito virtuoso tra senso di appartenenza, consapevolezza e partecipazione.

Senza dimenticare gli effetti più ampi in termini di visibilità, riconoscibilità ed engagement nei confronti di una platea più ampia, a livello nazionale e internazionale. Una "comunità mondo", si potrebbe dire.

Lo schema ha avuto un esito decisamente positivo già nell’anno del suo debutto, prima del Covid, nel quale sono stati finanziati tre studi su temi differenziati: una malattia rara, la decontaminazione delle acque, l’efficienza energetica.

Ma il vero successo è arrivato quest’anno, quando il crowdfunding è diventato occasione per raccontare in maniera inedita la pandemia e gli sforzi della comunità scientifica per combatterla. Al centro della raccolta, tre progetti per affrontare le grandi sfide legate alla crisi pandemica.

Il primo ha riguardato il tema cruciale del tracciamento dei contagi, con uno studio per identificare nuovi metodi di rilevazione del coronavirus, più accurati rispetto a quelli di cui disponiamo oggi. Il secondo progetto si pone l’obiettivo di monitorare la condizione psicologica e migliorare la qualità della vita dei pazienti che occupano le terapie intensive, aspetto di cui abbiamo molto sentito parlare nei mesi passati.

Il terzo gruppo di ricerca, infine, si è concentrato sull’ampliamento delle opzioni terapeutiche da offrire alle persone contagiate e asintomatiche, con la messa a punto di uno spray antivirale che agisca già a livello nasale.

In tre mesi su Unifeel.it, la piattaforma web che ospita il crowdfunding di Unife, sono stati raccolti 76mila euro. Un successo: il goal minimo iniziale era stato fissato, per i tre progetti a tema Covid, a 14mila euro.

Grazie al web, la mobilitazione della ‘folla’ ha superato i confini dei laboratori di Unife, coinvolgendo in modo attivo cittadini e imprese, che hanno scoperto un modo diverso di concepire il rapporto con l’Università, nell’ambito di un vero e proprio processo di co-creazione di valore e di nuove opportunità.