
Da sinistra verso destra Raffaela, Gaetano, Belfiore e Marta I volti del ristorante ’Aragosta’
Correva l’anno 1992 quando Gaetano e Belfiore Comentale, insieme alle rispettive mogli, Raffaella Caramico e Marta Cantiello, aprivano il ristorante Aragosta in via Pia 183 a Sassuolo. Sono trascorsi 32 anni da allora e molte cose sono cambiate. Grazie al contributo dei figli, Gerardo, Gianluca, Rosalia e Michele Comentale, il locale a conduzione familiare si è notevolmente ampliato, arrivando a ospitare quasi 270 coperti. Anche il menù si è evoluto con una serie di nuovi piatti e l’introduzione della pizzeria, ma la dedizione della famiglia e l’amore per la ristorazione sono rimasti immutati.
"Dopo un’avventura in Piemonte, ad Alessandria, – racconta il titolare, Gaetano Comentale – la storia della famiglia Comentale nella ristorazione sassolese iniziò nel lontano 1986 con l’apertura del ristorante ‘Il Galeone’. Siamo originari di Corbara, un piccolo paese in provincia di Salerno, sui monti della Costiera Amalfitana e sognavamo di portare la nostra tradizione culinaria in Emilia". Trascorsi pochi anni, è la volta di Aragosta, un locale che, a partire dal nome, richiama la cucina di mare tipica della Costiera. "Quando siamo partiti – racconta Belfiore – il locale contava circa 100 coperti e un menù basato su pochi autentici piatti di pesce della tradizione amalfitana. Grazie alle nostre specialità semplici e genuine, negli anni, ci siamo consolidati sempre di più come punto di riferimento per la cucina di mare di Sassuolo e dintorni. Con il passare del tempo e l’evoluzione delle esigenze dei clienti, inoltre, ci siamo progressivamente specializzati: nel 2008, ad esempio, abbiamo introdotto la cucina senza glutine e, circa sette anni fa, è stata la volta della pizza".
Nonostante la passione e la dedizione che contraddistinguono la famiglia Comentale, non sono mancati i momenti di crisi.
"La prima grande difficoltà – prosegue Gaetano – è arrivata con la crisi economica del 2008, che ci portò via molti clienti. A peggiorare la situazione, furono alcuni lavori di ristrutturazione che nascondevano il locale alla vista dei passanti. Come abbiamo appreso in seguito, molte persone pensavano che avessimo chiuso definitivamente. In ogni caso, anche quando tutto sembrava perduto, ci siamo rimboccati le maniche e, con tanto sacrificio, ci siamo impegnati al massimo per rilanciare l’attività". Uno dei punti di forza di Aragosta sono stati proprio i figli di Gaetano e Belfiore che, appena è stato possibile, hanno dato un prezioso contributo al ristorante: uno su tutti, l’idea di aprire la pizzeria. "Fino a pochi anni fa – prosegue Belfiore – preparare la pizza napoletana in una città come Sassuolo poteva sembrare un azzardo. Invece, e per questo dobbiamo ringraziare il nostro pizzaiolo Gerardo, le nostre pizze sono state subito apprezzate dai clienti. Ce n’è una, in particolare, di cui andiamo fieri: la Cetara, con base bianca, burrata, pomodorini e alici di Cetara".
Quando tutto sembrava andare per il meglio, e si erano appena conclusi i lavori di ristrutturazione che, nel 2019, hanno portato il locale agli attuali 270 coperti, sono stati il Covid e i conseguenti lockdown a mettere nuovamente a dura prova la famiglia Comentale. "Per sopravvivere – prosegue Gaetano – abbiamo deciso di puntare sulle consegne a domicilio, e attualmente abbiamo addirittura cinque mezzi dedicati a questo servizio. Non ce l’aspettavamo, ma non è stata solo la pizza a trovare spazio nel delivery: anche i piatti di cucina, comprese le fritture di pesce, hanno riscosso grande successo". Oggi il ristorante conta 43 dipendenti e continua a innovarsi attirando clienti anche da città come Bologna e Ferrara. "La nostra soddisfazione più grande – conclude Belfiore – è sapere che i nostri clienti, oltre a stare bene, riconoscono l’impegno e la passione che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro. Il risultato più importante, per noi, è riuscire a trasmettere l’umanità, i valori e il senso di appartenenza che sono alla base del ristorante Aragosta".