Aria pulita in Veneto, 400 milioni di investimenti contro lo smog: ecco dove

Tra le buone pratiche dislocate in quasi tutta la regione, spiccano Padova, Treviso, Verona e Vicenza

Venezia, 15 novembre 2022 - L’inquinamento dell’aria e il suo conclamato effetto sulla salute pubblica sono argomenti da tempo inseriti nelle agende e strategie politiche a livello europeo. In questo primo summit “Aria Pulita per il Veneto”, organizzato da Legambiente per evidenziare quanto sia determinante da subito e per i prossimi anni, che l’agire per l’aria pulita in pianura padana diventi il fulcro delle politiche locali, regionali e nazionali attraverso un più incisivo coordinamento e coinvolgimento. 

Allarme smog
Allarme smog

La mappa degli investimenti 

Padova in testa per investimenti e mobilità condivisa, Treviso al top per gli incentivi ai cittadini, Verona e Vicenza leader per numero di passeggeri del tpl. Complessivamente spiccano i 400 milioni di euro di investimenti per migliorare la qualità dell’aria, un milione di euro di contributi diretti ai cittadini ed i quasi 1000 chilometri di piste ciclabili urbane in totale. Il segnale che le buone pratiche ci sono, sono diverse tra loro e dislocate in quasi tutto il Veneto. Un messaggio da parte dei Comuni che evidenziano la loro operosità ed allo stesso tempo le difficoltà ad agire con la stessa incisività contemporaneamente su diversi temi: la “coperta corta” del bilancio e dei finanziamenti statali e l’impossibilità di intervenire con incisività a livello locale su alcune fonti emissive, restano problemi da risolvere. Manca un impegno deciso sul fronte del contenimento delle emissioni agricole, accenti positivi sul tema vengono solo da Chioggia, Montebelluna, Rovigo e Verona.

Il summit

Un incontro che ha visto susseguirsi approfondimenti dei tecnici esperti di Arpa Veneto, dell’Istituto Inquinamento Atmosferico del Cnr e del Centro di Ricerca della Commissione europea sulle cause dell'inquinamento atmosferico, sulle strategie multi-livello (Europa, Nazione, Regione, Comune) per raggiungere il target "aria pulita" e sulla proposta di nuova direttiva europea “zero pollution” che indica limiti per gli inquinanti atmosferici più stringenti degli attuali.

Un'occasione di conoscenza per spronare e stimolare scelte ed azioni coordinate volte a miglioramenti per la salute e per l’ambiente che ha anticipato la tavola rotonda su impegni e ostacoli nelle aree urbane a cui hanno partecipato tutti gli assessori all’ambiente delle Città capoluogo di provincia del Veneto, in dialogo con Il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro, con l’assessore regionale all’ambiente e clima Gianpaolo Bottacin e con il capo dipartimento per la transizione ecologica del Mase Laura d’Aprile. A seguito dell’indagine di Legambiente, condotta tra le città del Veneto, spiccano i 400 milioni di euro di investimenti per migliorare la qualità dell’aria, un milione di euro di contributi diretti ai cittadini e quasi 1000 chilometri di piste ciclabili urbane. 

Il progetto

“Una discussione che evolve nel quadro dell’aggiornamento delle linee guida da parte dell’Oms e si confronta con la proposta di nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria da poco varata, è lo sprone giusto per i decisori politici italiani – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – perché da qui in avanti non dovranno chiedere deroghe all’Unione Europea, ma piuttosto dimostrare di saper spendere in modo saggio le risorse europee per favorire una vera transizione ecologica e pianificare il raggiungimento del target aria pulita. Riteniamo sia necessaria un’azione trasversale e coordinata, per consentire all’accordo per la qualità dell’aria del bacino padano di arrivare a risultati concreti che si traducono in riduzione il più presto possibile dei livello di inquinamento atmosferico che ogni anno è responsabile di oltre 350.000 morti premature nell’intera Unione Europea, di cui 50.000 solo in Italia”. Secondo Legambiente è fondamentale riunire decisori, parti interessate ed esperti per riflettere sullo sviluppo e sull’attuazione di efficaci politiche, progetti e programmi europei, nazionali e locali. Un'opportunità per condividere l’impegno, le difficoltà e le necessità in particolare dei territori e degli enti locali ma soprattutto per incentivare la condivisione di meccanismi virtuosi che possano aiutare sempre di più le Città e la Regione a coordinarsi sulle questioni riguardanti la qualità dell’aria.

“L’’inquinamento atmosferico è da sempre tra i temi più rilevanti dell’agire ambientalista - dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto - e siamo ben consci di quanto esso sia un problema globale ad elevato impatto locale che travolge in particolare noi e le altre regioni della pianura padana. Resta per questo indispensabile continuare ad mettere in atto ordinanze e promuovere buone prassi, ma il rispetto degli obblighi normativi deve essere affiancato da una maggiore omogeneità delle azioni e da una reale e leale collaborazione tra gli organi istituzionali: tutti devono fare fare la loro parte al meglio e nessuno può essere lasciato solo.” Durante il summit spazio anche all’analisi dei risultati dell’indagine “Aria pulita per il Veneto: misure di contenimento e buone pratiche per la limitazione dell'inquinamento atmosferico” condotta nelle scorse settimane da legambiente nei Comuni del Veneto con popolazione superiore ai 30mila abitanti. Una ricognizione dello stato dell’arte, degli obiettivi di programmazione e di messa in campo di buone pratiche, utile alla verifica dell'esecuzione nell'ambito del territorio regionale delle misure previste dalla DGR n. 238/2021 e delle altre norme vigenti per il contenimento dell’inquinamento atmosferico e per il risanamento dell’aria, realizzata da Legambiente Veneto in collaborazione con l'Assessorato regionale all'ambiente e le strutture regionali competenti ed il supporto di Arpa Veneto. Dall’indagine emerge un quadro variegato con Comuni che investono su settori molto diversi tra di loro.

Le buone pratiche nelle città del Veneto 

Iniziativa “Attenti alle porte” L’iniziativa coinvolge i Comuni delle Città Capoluogo, Unioncamere del Veneto ed Anci e contribuirà al piano di risanamento dell’atmosfera. Protocollo aria è un accordo con cui le Aamministrazioni dei capoluoghi veneti di Treviso (capofila) Padova, Rovigo, Belluno, Verona e Vicenza intendono coordinare le proprie politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico.

  • Comune di Jesolo: Adesione al pacchetto di misure straordinarie per il miglioramento della qualità dell'aria ed il contrasto all'inquinamento locale, approvato dalla giunta regionale del Veneto a titolo volontario.  
  • Comune di Padova - Progetto bike to work:I il Comune di Padova riconosce un incentivo economico ai dipendenti che utilizzano la bicicletta tradizionale o a pedalata assistita per gli spostamenti casa-lavoro e viceversa.Tutti i dipendenti possono aderire all'iniziativa ricevendo in cambio € 0,20 per ogni chilometro percorso in bicicletta, fino a un massimo di € 50 mensili.  
  • Comune di Padova - Sharing free floating: Il vede attivi sul proprio territorio servizi di noleggio di monopattini, biciclette e biciclette elettriche che ottiene risultati straordinari per quanto riguarda la mobilità alternativa all’uso dell’auto privata con oltre 3500 km e 1997 viaggi ogni mille abitanti.  
  • Comune di Treviso - Impegno per la concessione di contributi ai cittadini. Il Comune di Treviso nel triennio 2020/2022 ha più di tutti erogato oltre 650 000 euro ai cittadini per l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento. Il comune di Treviso è quello ha erogato la maggior quantità di incentivi ai cittadini.  
  • Comune di Treviso - Infrastruttura elettrica: è il Comune che ha investito più di tutti sull’infrastruttura elettrica nel 2022 saranno attive 37 colonnine ogni 30000 abitanti favorendo così la conversione del parco mezzi circolante.   
  • Comune di San Donà di Piave - Pedibus: organizzazione e diffusione del sistema pedibus per l’accompagnamento degli studenti a scuola che coinvolge 240 studenti e sei scuole nel territorio, facendo così segnare il record di studenti per abitante che usano il servizio.  
  • Comune di Vicenza - Pianificazione e mappatura. Il Peasc del Comune di Vicenza prevede la mappatura e geolocalizzazione dei sistemi di riscaldamento a biomassa, dei forni a legna, delle aziende agricole con allevamenti. Così facendo si otterrà una fotografia utile per creare interventi ad hoc.  
  • Comune di Verona - Passeggeri del servizio pubblico. Il Comune di Verona si attesta come leader per i passeggeri del Tpl per abitante raggiungendo il valore di 121 viaggiatori ogni mille abitanti.