Spiagge libere, il Veneto scrive al Governo: "Ecco la proposta pilota per l'Italia"

Il consiglio regionale ha elaborato un piano per tutelare i gestori delle spiagge, che entro due anni dovranno lasciare il litorale in base alla direttiva Ue, e per supportare i Comuni che dovranno bandire legare di appalto

Protesta per le concessioni delle spiagge

Protesta per le concessioni delle spiagge

Venezia, 11 gennaio 2022 – Si viaggia verso la liberalizzazioni delle spiagge, il Veneto pronto “a farsi promotore di una proposta pilota" per il territorio nazionale. Riconoscere ai concessionari uscenti gli investimenti fatti e introdurre una premialità per le imprese che intendono investire in interventi di tutela e sicurezza delle aree costiere. Queste le idee alla base della proposta elaborata dalla Regione Veneto per disinnescare i rischi connessi all'applicazione della direttiva europea Bolkestein alle concessioni balneari.

La proposta è già stata inviata al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, con l'ambizioso titolo di “Via veneta alla liberalizzazione delle concessioni demaniali”. La Regione, spiega l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, nella missiva al ministro, "è pronta a farsi promotrice di una proposta pilota".

A questo punto, infatti, il Governo italiano "dovrebbe fare in modo che la transizione (legata alla direttiva Bolkestein, ndr) avvenga senza arrecare danno ai nostri gestori che, anche per effetto delle misure legate alla pandemia, in questi anni hanno investito molto per offrire servizi agli ospiti nella massima sicurezza", afferma Caner. E il Veneto, “per effetto del lavoro e dell'esperienza maturata con la normativa regionale, è attrezzato e pronto dal punto di vista normativo per offrire supporto al testo di legge nazionale che permetterà ai Comuni di poter dare avvio alle gare".

Lo stop alle proroghe delle concessioni balneari scatterà l'1 gennaio 2024, quindi "mancano solo due anni e il nemico, non solo per coloro che fanno impresa ma anche per i Comuni chiamati di fatto a bandire le gare, resta sempre l'incertezza", conclude Caner. "È necessario, dunque, intervenire con una normativa unica in grado, da un lato, di tutelare le imprese di un comparto fondamentale dell'economia turistica nazionale e regionale e, dall'altro, di spingere a un continuo miglioramento del servizio offerto".