Covid Treviso, l'ex sindaco Gentilini: "Saluto romano salubre, avremmo evitato contagi"

L'ex sindaco Giancarlo Gentilini propone anche una "multa da mille euro per chi non si vaccina entro l'anno". Nel 2012 era finito sotto unapioggia id polemiche per il saluto romano in consiglio comunale

Giancarlo Gentilini, ex sindaco di Treviso

Giancarlo Gentilini, ex sindaco di Treviso

Treviso, 29 novembre 2021 – “Con il saluto romano, avremmo evitato tanti contagi”. Non usa mezzi termini l’ex sindaco sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini, un leghista della prima ora convinto della necessità di introdurre l’obbligo vaccinale per sconfiggere il Covid. E incalza: “Io farei pagare una multa da mille euro l'anno a chi non si vaccina contro il covid, così risaniamo pure le finanze italiane, perché quello di toccare il portafogli è l'unico argomento che può convincere chi non si vuole fare il siero".

L’allusione al saluto romano sta creando un’ondata di polemiche, ma l’ex primo cittadino di Treviso non arretra di un millimetro. "Non è un saluto fascista, il saluto romano risale all'impero di Roma – dice Gentilini – è un saluto salubre e igienico, visto che non c'è alcun contatto, è sbagliato equipararlo a quello fascista". Sindaco per due mandati fino al 2003, Gentilini risponde così a chi gli ricorda le polemiche quando in consiglio comunale, nel 2012, fece il saluto con il palmo aperto. "Mussolini – aggiunge – aveva poi scelto un saluto del passato, che non portava contagi, e forse, tanti contagi – dice ancora, riferendosi all'attualità del Covid –sarebbero stati pure evitati se ci fosse ancora stato quel modo di salutarsi. Altro che i saluti della Roma attuale”.

Vaccino obbligatorio: “Poche chiacchiere e operare”

"Io da tempo avrei reso obbligatorio il vaccino, poche chiacchiere e operare, avrei varato subito quel provvedimento". Parlando della pandemia, l'ex sindaco “sceriffo” non ha dubbi su come si deve affrontare l'emergenza virus, tanto più ora, vista l'avanzata della variante Omicron. "La verità – aggiunge – è che tutti brancolano nel buio, da Roma arriva il solito ‘panem et circenses’, anche le autorità sanitarie non sanno cosa fare, ognuno la pensa a modo suo". "È difficile obbligare gli italiani a vaccinarsi? Io – risponde – saprei come fare, come quando a Treviso ho messo la tassa sul celibato, chi non si sposava pagava una tassa".