Covid Veneto 1 febbraio, il bollettino di oggi. Zaia: "Restrizioni? Bisogna mollare"

Sono 16mila i nuovi casi di oggi, con 170 persone in terapia intensiva e 41 decessi. Tra i positivi, i sindaci di Venezia e di Jesolo. Zaia: "Il virus è diventato endemico. Manda poco in ospedale e soprattutto ci manda il non vaccinato in terapia intensiva"

Venezia, 1 febbraio 2022 –  Il Veneto è la seconda regione in Italia per numero di contagi: con i 16mila csasi e gli oltre 216mila persone in quarantena, oggi è dietro solo alla Lombardia. Aumentano i contagi, si stabilizzano le terapie intensive. Sono poco più di 16mila i nuovi positivi rilevati oggi dall’Unità di crisi regionale, per l’esattezza 16.045, con 170 pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva.

Restano molto alti i numeri dei decessi: 41 le vittime riportate oggi dal bollettino, che portano a 13.210 il totale dei morti negli ultimi due anni. Registrato anche un calo anche degli attualmente positivi, passati in pochi giorni da oltre 260mila a 216mila. Segno che il Covid continua a macinare contagi, ma con un livello di gravità al ribasso.

Covid Veneto, i dati dell'1 febbraio 2022
Covid Veneto, i dati dell'1 febbraio 2022

Sommario: 

Il quadro generale

Il Veneto rimane comunque la seconda regione in Italia per numero di contagi, dietro la Lombardia con 18.389 contagi e seguita da Campania (+13.857), Lazio (+12.131) e Piemonte (+9.988). I casi totali in Italia superano la quota degli 11 milioni e arrivano a 11.116.422.

I dimessi e i guariti delle ultime 24 ore sono 248.971 (ieri erano 108.493), per un totale di 8.492.983. Per questo gli attualmente positivi sono ancora in calo, il più significativo da mesi: oggi sono -116.092 (ieri -51.211) e scendono a 2.476.514. Di questi, 2.455.092 pazienti sono in isolamento domiciliare.

Zaia: "Non vaccinati in terapia intensiva"

"Stiamo calando lentamente nonostante i tanti contagi. Anche oggi, infatti, abbiamo 16mila persone contagiate. Il che vuol dire che il virus è diventato endemico. Manda poco in ospedale e soprattutto ci manda il non vaccinato in terapia intensiva", sottolinea il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando la situazione Covid in regione. I positivi di ieri erano oltre 11.300, con 13 vittime. Numeri alti anche rispetto agli 11.300 casi scoperti in Veneto domenica

Leggera crescita per i ricoveri, con 19 nuovi ingressi nelle aree mediche che portano l’occupazione al 25% e sette dismissioni dalle terapie intensive, piene per il 16% dei posti letto disponibili. Oggi, quindi, in area medica ci sono 1.839 pazienti ricoverati (+41) e nelle terapie intensive ci sono 170 persone (-10). "Questa mattina i pazienti covid in intensiva sono 145 con i negativizzati sono, per la verità, qualcuno in più (170 il totale riportato nell'ultimo aggiornamento, ndr). A questo punto vale la pena fare una riflessione importante sulle restrizioni: bisogna mollare molto di più". Oggi scattano le nuove misure del Governo sui green pass base e rafforzati: ecco cosa cambia. E, mentre il Governo sta andando verso la fine dell’obbligo delle mascherine all’aperto, il governatore della Campania frena. "Per quanto ci riguarda, in Campania continuiamo a tenere la mascherina (all'aperto, ndr) anche se a livello nazionale decidono diversamente", ha detto ieri Vincenzo De Luca.

Istituzioni travolte dal Covid, positivi i sindaci di Venezia e Jesolo 

Tra i contagi “eccellenti, anche il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, risultato positivo al Covid. “Sta bene ed è in quarantena nella propria abitazione”, conferma lo staff del primo cittadino. Brugnaro ha avvertito i sintomi al suo rientro da Roma dopo che, come leader di Coraggio Italia, aveva partecipato agli incontri politici per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Contagiato dal Covid anche il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, vaccinato con la dose booster. “Il virus mi costringerà a ferie forzate. Venerdì scorso mi sono svegliato con qualche sintomo influenzale, così mi sono sottoposto a tampone, per fugare ogni dubbio. Con grande stupore, sono risultato positivo”, racconta il primo cittadino di Jesolo, nel Veneziano.

“Sto bene – aggiunge – fatto salvo per ciò che si affronta durante una qualsiasi influenza stagionale, e per questo non mi sono spaventato, pur rimanendo a riposo e sotto osservazione come indicatomi dal medico. Ho però pensato molto a ciò che sto affrontando e a come avrebbe potuto essere senza le tre dosi di vaccino”, conclude Zoggia.

Vaccini: a che punto siamo

Va fisiologicamente rallentando la campagna vaccinale in Veneto, dove ieri le dosi somministrate sono state meno di 30mila, il numero esatto è 29.581. Solo 1.786 le prime inoculazioni, 3.400 quelle di completamento del ciclo primario e 24.395 le dosi booster. La percentuale di popolazione residente coperta con terza dose è del 57,4%, mentre per la vaccinazione pediatrica il 31% dei ragazzi tra 5 e 11 anni ha ricevuto la prima dose.

Circa l'80% dei veneti ha completato ad oggi il ciclo vaccinale anti Covid. È quanto emerge dal rapporto quotidiano sull'andamento della campagna vaccinale della Regione Veneto. Si tratta del 79,7% per la precisione, pari a quasi 3,9 milioni di persone (l'87,1% della popolazione over12). In totale sono state somministrate 10,4 milioni di dosi, poco meno di 30mila quelle delle ultime 24 ore.

Province, cosa sta succedendo

È ancora Vicenza la provincia con i numeri più alti del giorno, sono 3.377 i contagi scoperti nelle ultime 24 ore, mentre sono 41.285 i cittadini in isolamento. Verona la provincia dove è più presente la variante Omicron, trovata nel 100% dei campioni analizzati nell’ultima settimana, così come è accaduto a Padova rimane la zona con il più alto numero di cittadini in isolamento: sono 50.602 gli attuali contagiati. I casi registrati oggi nel bollettino regionale sono invece 3.249.

A Treviso i nuovi casi registrati nel bollettino regionale di oggi sono 2.085, che portano a 28.862 il totale degli attuali contagiati. Seguono a ruota Padova, con 3.363 nuovi casi e un totale di 39.300 cittadini positivi al Covid, e la Città metropolitana di Venezia che oggi rileva 2.282 tamponi positivi, per un totale di 29.337 persone in quarantena. Sono 718 gli ultimi tamponi positivi processati in tutta la provincia di Rovigo, dove la Ulss ha disposto 8.717 provvedimenti di quarantena. Il dato più basso del bollettino di oggi è ancora quello della zona di Belluno, dove ci sono infatti 629 nuovi casi, che portano a 7.285 il totale dei contagiati.

Quarta ondata agli sgoccioli?

Tra i virologi che invitano a tenere alta la guardia e i politici che premono per allentare le restrizioni, a sciogliere i primi nodi è la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. "Ci stiamo avvicinando alla fine di questa ondata, i dati lo confermano. Significa che le azioni messe in campo dal governo erano quelle giuste. Credo sia arrivato il passaggio di un allentamento delle misure specie per le scuole, le famiglie lo chiedono".

A Palazzo Chigi, ieri si è parlato di come affrontare la nuova fase. Con il Decreto festività scaduto il 31 gennaio, il premier Draghi ha varato un provvedimento tampone valido fino al 10 febbraio, prorogando l’uso delle mascherine all’aperto e la chiusura delle discoteche. Poi si vedrà. "Ieri, al Cdm, il ministro della Salute ci ha confermato la bontà della campagna di vaccinazione che ha garantito al Paese la socialità senza chiusure", sottolinea Bonetti.

Governo al lavoro per la fine della pandemia

Appare ottimista anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che preannuncia la volontà del Governo di non prorogare lo stato di emergenza, ormai in vigore da due anni. “La pandemia ci ha insegnato che è difficile fare previsioni a lungo termine. È chiaro che l'obiettivo a cui stiamo lavorando è creare le condizioni affinché il 31 marzo finisca lo stato di emergenza”, conferma Costa. “Pare che i dati in questo senso siano positivi. Ci auguriamo che continuino – continua il vice ministro – ma dobbiamo continuare a lavorare con la vaccinazione e soprattutto con le terze dosi”.