Tokyo 2020, un veneto tra i campioni del mondo di ciclismo su pista: Francesco Lamon

Il 27enne veneziano Francesco Lamon, di Mirano, nella squadra di velicisti che ha fatto sognare l'Italia con un oro e il record del mondo

Jonathan Milan, Francesco Lamon, Filippo Ganna e Simone Consonni (Ansa)

Jonathan Milan, Francesco Lamon, Filippo Ganna e Simone Consonni (Ansa)

Venezia, 4 agosto 2021 - “Da oggi chiamiamoli Frecciazzurra, perché sono un treno di potenza”, Esulta con orgoglio il governatore veneto, Luca Zaia, di fronte alla medaglia d'oro della squadra maschile di inseguimento su pista, formata dal ciclista di Mirano (Venezia), Francesco Lamon, unico veneto del gruppo, insieme ai compagni Simone Consonni, Filippo Ganna e il friulano Jonathan Milan. “Sono campioni olimpici di inseguimento a squadre con il nuovo record del mondo: bravissimi, inarrivabili anche per i favoriti danesi e, ciliegina sulla torta, su avveniristiche biciclette marchiate Pinarello, il brand della bicicletta che ha fatto la storia della Treviso che vince”, aggiunge Zaia.

Non solo campioni, i quattro velocisti hanno raggiunto il record mondiale con un tempo straordinario di 3'42''032. Una storica impresa, quella dei "Frecciazzurra", che vanno ad arricchire il medagliere con il sesto oro italiano ai giochi olimpici di Tokyo, la quarta negli ultimi tre giorni. “Il Veneto – aggiunge Zaia – manda un abbraccio particolare al miranese Francesco Lamon che, a 27 anni, raggiunge l’apice di una progressione di risultati incredibile ed entra di forza nella storia del ciclismo della regione più ciclistica d’Italia. Un abbraccio che accomuna anche gli altri tre campioni di uno sport spettacolare e difficile”.

Simone Consonni e Francesco Lamon
Simone Consonni e Francesco Lamon

Tutta Italia ha fatto il tifo per le quattro frecce d'oro, alleati in uno sport che ha emozionato soprattutto il Nord Italia, rimasto con il fiato sospeso fino al podio. “In quei quattro minuti – conclude Zaia – si sono concentrati anni di lavoro e di preparazione ed è bello pensare che a spingerli sia stato anche il ricordo delle imprese dei venetissimi Beghetto, Bianchetto e Gaiardoni alle Olimpiadi di Roma ’60. Abbiamo vissuto emozioni uniche in meno di 300 secondi. Anche per questo grazie ragazzi!”

Dagnoni (Federciclismo): "Ci ho sempre creduto"

Parla di “gioia incredibile” anche il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, nel commentare l'oro vinto dall'Italia nell'inseguimento a squadre maschile, che ha seguito l'impresa dal veledromo di Tokyo insieme a Malagò e tutto lo staff del Coni. “Ci ho sempre creduto – ha aggiunto – soprattutto dopo aver visto il quartetto all'opera ieri. Non ho tremato neanche quando i danesi sono passati in vantaggio".

"Sapevamo che nei metri finali Ganna avrebbe fatto la differenza – aggiunge il numero uno della Fci –: Pippo è un atleta incredibile, ma questo successo è merito di tutti. Lamon che parte nel modo migliore, Milan che ha un motore pazzesco per un ragazzo della sua età e Consonni che mette il cuore in questo progetto coinvolgendo tutti. Sono ancora giovani: a Parigi saremo ancora protagonisti. Voglio ricordare Marco Villa, costruttore di queste impresa, e tutto il suo staff, che ha lavorato con passione e competenza, come Diego Bragato e Fabio Masotti", cui si aggiungono Michele Scartezzini e Liam Bertazzo.

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