Ucraina, scoppia la guerra e il Veneto trema. "Mercato strategico, gravi conseguenze"

Russia e Ucraina sono due mercati importanti per il Veneto, in forte crescita negli ultimi anni. L'appello di Unioncamere: "La priorità ora è mettere in sicurezza imprenditori e lavoratori veneti presenti in quell'area"

Venezia, 24 febbraio 2022 – Scoppiata la guerra in Ucraina, il Veneto teme conseguenze negative sotto il profilo economico. Dal costo del gas fuori controllo al blocco delle esportazioni, ma non solo. "È un conflitto che può avere conseguenze molto negative dal punto di vista economico, ma la priorità ora è mettere in sicurezza gli imprenditori ed i lavoratori presenti in quell'area", è il commento a caldo di Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto. Timori confermati da Luca Zaia, che aggiunge: “È una guerra che ci tocca da vicino, con tutte le gravi ricadute economiche che si stanno verificando”. Ucraina e Russia sono mercati strategici per il Veneto: ecco i dati import export.

Unioncamere lancia un grido di allarme. E lo fa a poche ore dallo scoppio del conflitto, annunciato questa notte dal presidente Russo, Vladimir Putin, con un raggelante discorso a reti unificate, seguito dai primi bombardamenti sulla popolazione ucraina. "Questo conflitto, purtroppo, avrà ricadute importanti sul nostro sistema economico – continua – se si considera che dopo la notizia dell'invasione il costo del gas è aumentato del 41%. I primi dati della Borsa di Milano sono poco incoraggianti e lo spread continua a salire”.

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Zaia: “Guerra che ci tocca da vicino

È stato un terribile risveglio per tutti, quello di stamattina. Una guerra che destinata a portare conseguenze drammatiche anche per l’Italia. A Ischia, oggi un papà stava per riabbracciare il suo bambino di 2 anni dopo una lunga battaglia legale con l’ex moglie, che vive in Ucraina, e il tribunale aveva disposto il rientro in Italia del bimbo per oggi. Rimpatrio bloccato.

Anche il Veneto è sconvolto. "Non ci sono giustificazioni, e non ce ne possono essere, a quello che sta accadendo. È una follia criminale. E' inaudito che nel terzo millennio si debbano ancora ricevere notizie di città bombardate", commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia, ai tragici sviluppi in atto tra Russia e Ucraina. "Peraltro – aggiunge Zaia, a rinforzo di quanto denunciato da Unioncamere – è una guerra che ci tocca da vicino, con tutte le gravi ricadute economiche che si stanno verificando. Abbiamo tutti il dovere, ognuno con i propri mezzi, purché pacifici, di fermare questa atrocità e la Comunità Internazionale deve impegnarsi a non rispondere alla violenza con un'altra violenza".

Venezia, il sindaco condanna l’attacco russo

"Da Venezia, una forte condanna all'attacco della Russia all'Ucraina e preoccupazione per le ricadute economiche sul nostro Paese". Le ha espresso in un videomessaggio il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, guardando in particolare anche alle "ritorsioni che gli Stati occidentali vorranno fare alla Russia: energia, turismo, esportazioni. Ecco, il Governo deve seguire bene questo capitolo".

Preoccupazione condivisa dalla Regione, che chiede al Governo un intervento di mediazione non violenta. "Ciò che sta accadendo è inaudito – prosegue il presidente del Veneto –, a maggior ragione di fronte a un mondo devastato da una pandemia con milioni di morti. E in questo quadro ci troviamo di fronte al bombardamento di una comunità in ragione di dichiarazioni assolutamente insostenibili di indipendenza o altri discorsi del genere". Ma non solo. "Il dialogo, la diplomazia devono assolutamente prevalere su bombe, devastazione e morte – conclude Zaia – perché siamo di fronte a un fatto da condannare in maniera totale. Non ci sono se e non ci sono ma. Intervenga la diplomazia e si blocchi questa azione folle".

Russia e Ucraina, mercati strategici per il Veneto

Per le imprese del Veneto, la Russia e l'Ucraina rappresentano due mercati molto importanti per quel che riguarda i flussi di import e di export. “Si tratta di relazioni commerciali su cui i nostri imprenditori stanno investendo da anni – spiega Pozza – e che costituiscono uno sbocco strategico e che ora rischiano di entrare in una pericolosa fase di stand by".

Per il Veneto, le esportazioni verso l'Ucraina valgono 302,9 milioni, pari allo 0,5% dell'export regionale, in crescita del 31,3% rispetto al 2009. Le importazioni, invece si attestano intorno ai 469,3 milioni di importazioni, l'1% dell'import regionale, in crescita del 111,8% rispetto al 2009. La metà delle esportazioni verso l’Ucraina nel 2019 ha riguardato: macchinari, elettrodomestici, prodotti chimici. Le importazioni hanno riguardato per il 73% prodotti della metallurgia.

L'export verso la Russia raggiunge l’1,3 miliardi di euro, il 2% dell'export regionale, in crescita del 21% rispetto al 2009. Le importazioni raggiungono i 324 milioni di euro, lo 0,7% dell'import regionale, in crescita del 79,6% rispetto al 2009. La metà delle esportazioni verso la Russia ha riguardato macchinari, abbigliamento e mobili.