West Nile, il Veneto è la regione con più contagi: 136 casi e 6 morti

L'infezione sta dilandando a causa della siccità, che sta portando a una proliferazione di zecche e zanzare. Come proteggersi e cosa sta succedendo in Veneto e in Italia

Un intervento di disinfestazione

Un intervento di disinfestazione

Venezia, 12 agosto 2022 – L’infezione dilaga, la West Nile continua a mietere vittime. Sono 136 i contagi registrati finora in Veneto, la regione con il più alto numero di casi in Italia: 144 in tutto, di cui oltre il 94% nel territorio veneto. È il dato trasmesso dal nuovo bollettino regionale, aggiornato a ieri 11 agosto. Sono sei le vittime venete della West Nile, un numero altissimo considerando che in tutto il Paese i morti sono soltanto 11. 

Cosa sta succedendo in Veneto: 

Perché aumentano i casi?

La situazione ambientale e climatica dell'estate 2022 sta determinando un contesto molto favorevole alla circolazione di questo virus. Ecco perché. La siccità e il ristagno dell’acqua nei fiumi e nei canali sta portando a una proliferazione eccessiva di zecche e zanzare, insetti portatori dell’infezione, diffusa attraverso la puntura di artropodi.

La mancanza di piogge, che causa il rallentamento dello scorrere dell'acqua di fiumi e canali, produce la formazione di ristagni che sono l'ambiente ideale per le zanzare che facilmente si riproducono. Tali fattori hanno visto un aumento dei casi di infezione confermati di West Nile.

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Come proteggersi: la prevenzione

Per quanto riguarda le misure di prevenzione, la Regione del Veneto da saper che “da molti anni si è dotata di un Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare”, che prevede la collaborazione dei Comuni, delle Prefetture, dei Consorzi di Bonifica, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e delle Aziende Ulss. “La sorveglianza si basa sul monitoraggio delle infezioni nell'uomo e negli animali (equini ed uccelli) e nella ricerca di questo virus nelle zanzare che vengono catturate con apposite trappole distribuite sul territorio regionale”, spiegano dalla Regione.

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Il monitoraggio dell’infezione

Ogni anno i Comuni, in collaborazione con le aziende sociosanitarie, attuano specifici programmi di lotta alle zanzare soprattutto con interventi di rimozione delle larve e di manutenzione delle aree a maggior rischio di proliferazione di zanzare. Viene monitorata dalle Aziende Ulss l'adesione dei Comuni ai Piani di disinfestazione e i Comuni che non attuano le misure previste vengono segnalati ai Prefetti dell'area di competenza.

La situazione in Italia

In Italia i casi sono aumentati del 53% in sette giorni, toccando quota 144. Anche il bilancio dei morti si fa più pesante, con 11 decessi da giugno, di cui l'ultimo ieri in provincia Brescia. Una patologia, che si sta diffondendo soprattutto nel Nord Italia.

Tra i 144 casi di infezioni da West Nile virus nell'uomo, 87 hanno manifestato sintomi neuro-invasivi, 33 persone hanno avuto febbre e altri 23 casi sono stati identificati in donatori di sangue.

Undici morti in Italia, sei in Veneto

Quattro i morti nell'ultima settimana, che portano il bilancio dall'inizio della stagione a 11 vittime: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, 2 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna. L'ultimo decesso, avvenuto ieri, era un uomo bresciano. Era uno dei due pazienti più gravi dei quattro casi bresciani ed era ricoverato in ospedale.