West Nile in Veneto, gli ultimi dati. Scatta la zona rossa a Venezia e Spinea

Sono 13 i decessi avvenuti da giugno in Veneto, 100 i pazienti affetti da forme neuro invasive, 6 forme lievi e 4 asintomatici

West Nile, intervento di disinfestazione

West Nile, intervento di disinfestazione

Venezia, 1 settembre 2022 – Crescono i casi di West Nile, l’infezione dilaga in Veneto e in Italia. Su 386 contagi registrati dall’inizio di giugno dall’Istituto superiore di sanità – di cui 85 nuovi casi solo nell’ultima settimana – sono 123 sono stati scoperti nel Veneto. La parte da gigante la fanno i cluster veneti: la provincia di Padova e quella di Venezia, dove sono state proclamate due zone rosse. Oggi nuovi interventi di disinfestazione nel Veneziano, come disposto dal nuovo piano di emergenza regionale

La mappa dell'infezione:

Veneto: cosa sta succedendo?

Dei 386 casi di West Nile, 192 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, di cui 100 in Veneto. Su 22 decessi avvenuti nel Nord Italia, 13 i pazienti morti in Veneto. Percentuali molto alte quelle registrate nel territorio veneto, dove le cause sono ancora tutte da studiare. A complicare la situazione è stata la siccità estiva, che ha creato secche e acquitrini in molti fiumi, facendo proliferare i focolai delle zanzare, che sono tra i principali vettori delle infezioni.

Sono 24 i donatori di sangue che in Veneto hanno scoperto di essere stati colpiti dall’infezione West Nile, 106 i pazienti che hanno accusato febbre e 4 gli asintomatici.

Il bollettino completo

Nell'ultima settimana, è stato confermato anche un nuovo caso di Usutu, che porta il bilancio totale a quattro: tre casi sono stati rilevati tra donatori di sangue (2 in Friuli- Venezia Giulia e 1 in Piemonte), mentre un caso si è manifestato in Emilia-Romagna attraverso la febbre.

I dati arrivato dall'ultimo bollettino della sorveglianza integrata pubblicato dall'Iss, con i dati aggiornati al 30 agosto. I decessi si sono verificati 13 in Veneto, 4 in Piemonte, 3 in Lombardia e 2 in Emilia Romagna. Oltre agli infetti riscontrati nelle province venete, gli altri casi si sono verificati in Piemonte (23), Lombardia (14), Friuli Venezia Giulia (4), Emilia Romagna (46), Toscana (3) e Sardegna (2).

Sono 61 i casi identificati in donatori di sangue – 6 in Piemonte, 17 in Lombardia, 24 in Veneto, 13 in Emilia-Romagna e 1 senza indicazione geografica – 127 i casi di febbre (1 in Piemonte, 9 in Lombardia, 106 in Veneto, in 8 Friuli Venezia Giulia, 2 in Emilia Romagna e 1 caso importato dalla Spagna) e 6 i casi sintomatici (1 in Lombardia, 4 in Veneto, 1 in Friuli Venezia Giulia.

Focolai negli animali

Per quel che concerne i casi negli animali, sono stati identificati 188 pool di zanzare positive al West Nile, 18 focolai negli equidi e 151 volatili infetti, tra specie bersaglio e uccelli selvatici. Non è stata invece identificata la presenza di West Nile in nessuna azienda avicola. Il virus Usutu è stato identificato in 89 pool di zanzare e 34 uccelli.

Venezia: 11 cluster, scatta il piano d'emergenza

Venezia e Spinea sono entrate in zona rossa, scatto il piano operativo approntato dalla Regione per debellare l’infezione. Da giugno sono arrivati a quota 37 i casi confermati di virus del Nilo, contratto da esseri umani, all'interno del territorio dell'Ulss 3 Serenissima. Di queste 37 persone risultate positive, 7 sono prive di sintomi e si tratta di donatori di sangue. L’infezione è stata rilevata grazie ai controlli che vengono quotidianamente fatti, proprio sul sangue prelevato, dal Centro trasfusionale dell'Azienda sanitaria veneziana.

Gli altri 30 soggetti hanno invece sviluppato i sintomi: 13 di loro in forma lieve, gestiti a domicilio, e 17 in forma grave, sviluppando delle patologie neuro invasive che hanno necessitato di cure ospedaliere. Tra loro, 4 hanno perso la vita. "Grazie allo scemare delle temperature estive, la quantità di zanzare, definita tecnicamente 'picco della densità vettoriale', è già alle spalle", rassicura il direttore del Dipartimento di prevenzione, Vittorio Selle.

Da giugno 2022, nel territorio dell'Azienda sanitaria veneziana si sono verificati 11 cluster. Il piano d'azione contro il proliferare del virus West Nile deciso dalla Regione del Veneto e diffuso a tutte le Ulss, ha individuato i comuni di Venezia e Spinea tra quelli a potenziale maggior rischio (aree rosse). "Stiamo tenendo sotto controllo l'andamento della malattia e sulla base dell'esperienza possiamo dire che il fenomeno nelle prossime settimane dovrebbe scemare – dice il direttore generale dell’Ulss, Edgardo Contato – i nostri medici hanno fornito numerose indicazioni che sono state scrupolosamente seguite dalle Amministrazioni locali".