Venezia G20, controlli degli zaini dei turisti, in calo a causa della 'zona rossa'/FOTO

Tra i commercianti vicini alla red zone un po' di disagi e scetticismo sulla ricaduta economica dell'evento mondiale

Venezia controlli per il G20

Venezia controlli per il G20

Venezia, 9 luglio 2021 - Controlli a tappeto, nel corso della giornata di oggi, sui turisti che passavano nei pressi degli hotel intorno a piazza San Marco. Il G20 di Venezia ha visto un importante spiegamento di forze dell'ordine nell'area centrale della città, e la scelta dei controlli riguardava soprattutto coloro che avevano zaini ingombranti. L'imponente dispositivo di sicurezza prevede proprio la massimizzazione dei controlli da parte dei passanti, anche se i big della finanza mondiale utilizzano prevalentemente le porte d'acqua, gli accessi degli hotel sui rii interni, per accedere e uscire dalle strutture alberghiere.

Informazioni allarmistiche hanno dissuaso i turisti 

I blocchi delle forze dell'ordine attorno all'Arsenale, cuore del summit, le calli sbarrate da cancellate d'acciaio, le barche ferme in Canal Grande appena arrivano i motoscafi dei big. Venezia del commercio percepisce con un po' di irritazione le strette del G20, dopo quelle patite per il Covid. Il danno sta nel fatto che si sia parlato così a lungo del G20 e delle ripercussioni sugli spostamenti a Venezia, con in più le ipotesi di possibili contestazioni violente, da dissuadere più di un turista a trascorrere il weekend in laguna. È così che, per lo più, i commercianti ed i residenti di via Garibaldi, la calle più ampia e densa di negozi vicina all'Arsenale, leggono oggi le cause di un calo di presenze. "Fino a mercoledì scorso - dice il gestore di un'attività - una certa riaccensione di viaggiatori c'era; da ieri però stranieri non se ne vedono. Per chi non conosce Venezia, il solo fatto di sapere che vi sono aree dove il transito è vietato, o che vi sono fermate dei vaporetti sospese, è sufficiente a far rinviare il viaggio".

Il G20 visto con diffidenza

Il direttore di un piccolo cantiere edile, che segue la ristrutturazione di un locale sulla stessa via, è appoggiato al muro con le braccia incrociate. "Da ieri - spiega - non si va avanti, perché la barca che dovrebbe portare il materiale edile che ci serve non può attraccare".  La percezione più diffusa tra i residenti è quella di un mega evento, il G20, che "alimenta lo spreco", con investimenti in personale, strutture e tecnologie di sicurezza in favore di una comunità, quella dei grandì dell'economia, che non bada a spese; mentre qui, in via Garibaldi, i negozianti di arrovellano con affitti, costi di gestione e le tasse di sempre. Ministri e governatori, si dice, saranno grandi esperti di economia, ma difficilmente "così potenti da costringere Amazon a pagare le tasse". C'è anche però chi assolve il G20. «Non ho visto grandi differenze di incassi rispetto a qualche giorno fa - dice la titolare di un negozio di abbigliamento - e mi pare che la circostanza sia molto contenuta nel tempo per poter attribuire al G20 problemi del nostro settore, che hanno cause più profonde. E non è detto che alcune fra le persone che entrate oggi da me a comprare qualcosa, non siano i familiari arrivati con le delegazioni ospiti del convegno".