Cinghiali, Italia Nostra: "Il sindaco ci definisce cretini? Allora siamo in buona compagnia"

L'associazione rimanda al mittente le accuse: "Altro che lanciafiamme"

Cinghiali in una foto d'archivio

Cinghiali in una foto d'archivio

Ancona,2 settembre 2015 - «A noi il cinghiale piace in salmì, il lanciafiamme rischia di bruciarlo assieme ai boschi del Conero». Sceglie l’ironia il presidente di Italia Nostra Maurizio Sebastiani per replicare alla provocazione del sindaco Mancinelli. «Viene da pensare – sottolinea a nome di tutto il consiglio direttivo – che il sindaco Mancinelli abbia avuto un momentaneo colpo di calore che, come noto, aumenta il nervosismo e l’aggressività. Come pensare altrimenti di utilizzare il lanciafiamme contro i cinghiali nei boschi del Conero?».

«Per quanto riguarda il fraseggio sgradevole nei confronti nostri e degli ambientalisti in genere (definiti in alcuni casi cretini dalla Mancinelli, ndr) – si fa serio Maurizio Sebastiani – preoccupa che a fronte di posizioni critiche, espresse sempre in modo civile da organizzazioni di cittadini, si assista spesso a reazioni scomposte, infarcite di commenti sgradevoli su coloro che quelle posizioni esprimono. E’ già capitato su altre questioni e temi caldi cittadini. Ci piacerebbe invece vederci contrapporre argomenti sui quali ragionare costruttivamente, in un clima di civile confronto. Ma tant’è!».

Poi sul problema della prolificazione dei cinghiali in provincia e dei danni che continuano ad arrecare all’agricoltura oltrechè ai rischi per l’incolumità pubblica, il presidente Sebastiani, dopo aver consultato il consiglio direttivo, aggiunge: «Nel merito del problema noi siamo d’accordo, questa volta con quanto ha risposto al sindaco Mancinelli il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e cioè che ‘serve un’azione mirata e scientifica, senza l’utilizzo di lanciafiamme’. Se noi fossimo cretini, come sembrerebbe affermare il sindaco Mancinelli – replica ancora il presidente di Italia Nostra – lo saremmo in buona compagnia. Ma non lo siamo. E’ poi da ricordare che i cinghiali di razza ‘straniera’, sembra siano provenienti dall’Ungheria e Romania sono stati un ‘regalo’ dei cacciatori e non certo degli ambientalisti e che, il loro progressivo incremento oltre ogni limite accettabile, è dovuto più alla loro specifica prolificità che a una mancata volontà di controllo».

«Italia Nostra – concludono dall’associazione – non cadrà in questo giuoco del ‘buttarla in cagnara’. Una bagarre che serve solo a confondere le buone proposte e le giuste critiche con la mancanza di idee alternative e del rispetto, sempre dovuto, a qualunque cittadino ed associazione. A maggior ragione – è la stoccata finale – quando si ricopre un ruolo di amministratore pubblico».