Maltempo, treni a rilento sulla linea Adriatica, vento forte e neve

Disagi fra Falconara marittima e Senigallia per la rottura di un cavo elettrico, convogli fermi per ore. Ritardi per le navi in partenza e in arrivo dal porto di Ancona

Previsti disagi per la circolazione dei treni

Previsti disagi per la circolazione dei treni

Ancona, 6 gennaio 2017 - Ritardi dai 30 ai 100 minuti per i treni della linea Adriatica Bologna-Ancona a causa del guasto ad un cavo dell'alimentazione elettrica provocato dal vento fra le stazioni di Falconara e Senigallia, questa mattina attorno alle 8. La linea era stata sospesa dalle 7.55, e poi parzialmente riattivata alle 10.30. Coinvolti 5 treni Freccia, 3 Intercity e 4 treni regionali, mentre altri 2 regionali hanno subito limitazioni del percorso. Dalle 11.30 la circolazione è tornata gradualmente alla normalità. Nessun treno a lunga percorrenza è rimasto bloccato, mentre i treni regionali sono stati sostituiti da bus fra Falconara e Senigallia. Dopo le 11 è stato riattivato anche il secondo binario: il transito dei treni è gradualmente ripreso.

NAVI -  Ritardi per le navi in partenza e in arrivo dal porto di Ancona a causa del vento di burrasca forza 10 da nord-est che da stamani spazza l'ingresso dello scalo.

METEO - Temperature gelide nelle Marche, spazzate da forti venti, con deboli nevicate ancora in corso nelle zone montane colpite dal terremoto, a Visso, Arquata del Tronto, Ussita, Castelsantangelo sul Nera.

Il problema principale sono le lastre di ghiaccio che nella notte si sono formate sulle strade interne, e rallentano la circolazione nonostante l’opera dei mezzi spargisale. Ad Ancona, dove il termometro segna -1 gradi ma la temperatura percepita è -7, le raffiche di vento hanno divelto tegole, alberi e coperture di impianti fotovoltaici, con un superlavoro per i vigili del fuoco. Venti fino a 37-33 km orari sui Sibillini: qui una coltre di neve ricopre da ieri le macerie dei centri terremotati. A Visso la colonnina di mercurio segna -6, ad Arquata del Tronto -8. Secondo la Protezione civile regionale non risultano frazioni isolate e vento e neve non hanno provocato nuovi crolli. Tengono le tensostrutture che ospitano i mezzi e il personale di soccorso. C’è preoccupazione invece per gli allevamenti di montagna, dove i sindaci lamentano ritardi nell’installazione di stalle mobili.