Ancona, la Regione assume i neo dirigenti. Ma il Tar boccia il bando

Al lavoro da qualche settimana. Pronto il ricorso al Consiglio di Stato

Ancona, la Regione assume i neo dirigenti. Ma il Tar boccia il bando

Ancona, la Regione assume i neo dirigenti. Ma il Tar boccia il bando

Ancona, 23 marzo 2017 - Il concorso per l’assunzione di tredici dirigenti in Regione per undici posizioni, è stato stoppato dal Tar. Uno stop arrivato, a dire il vero, pochi giorni dopo che i vincitori hanno firmato il loro contratto di lavoro. Si potrebbe dire: meglio tardi che mai.

Comunque il dato è semplice: secondo il Tribunale amministrativo delle Marche, quel bando regionale che risale alla fine del 2013, è sbagliato. I giudici hanno accolto il ricorso presentato, appena due mesi dopo dalla pubblicazione del concorso a febbraio del 2014, da due dipendenti regionali (Giuliano Burzacca e Vito Macchia) difesi dall’avvocato Maria Laura Sommese. In sostanza il Tar giudica illegittima la decisione della Regione di prevedere nel bando un restringimento del numero di «posizioni» alle quali ogni candidato poteva partecipare: solo una. Tutto questo mentre, sull’altro fronte, non prevedeva nessuna specificità professionale per parteciparvi. Per i giudici tutto questo è «illogico».

E non si fa attendere l’attacco dell’opposizione. «Il M5s – dice il capogruppo in Consiglio Gianni Maggi – aveva segnalato alla Corte dei Conti e all’Autorità anti corruzione l’atto con il quale si individuavano le risorse per l’assunzione di questi dirigenti, non ritenendolo rispettoso della normativa vigente. Ma questa giunta, la cui impreparazione è pari alla sua arroganza, vedi l’accusa di sciacallaggio a chi denuncia gli inammissibili ritardi nelle zone terremotate – argomenta Maggi –, non solo sbaglia ma persevera nell’errore. All’assenza del segretario generale ora si aggiunge anche quella di 12 dirigenti. Chi firmerà le centinaia di atti compresi i bandi, i pagamenti e tutte quelle centinaia di decreti che richiedono una o più firme per essere legittimi e operativi? L’impalcatura di governo di Ceriscioli sta scricchiolando paurosamente e sotto ci siamo noi, cittadini delle Marche».

IMMEDIATA la presa di posizione della giunta. «In merito alla sentenza del Tar a cui fa riferimento il capogruppo Maggi, siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sciacallaggio da parte del Movimento 5 Stelle – dice l’assessore regionale al Personale Fabrizio Cesetti –. La Regione, già in queste ore, sta predisponendo l’impugnazione innanzi al Consiglio di Stato che ne valuterà la validità, rappresentando che comunque non viene messo in discussione l’intero impianto della procedura, il cui bando è stato predisposto dalla precedente amministrazione. Voglio precisare inoltre che non si rischia nessuna paralisi amministrativa. Rassicuriamo i cittadini, in particolare quelli delle aree terremotate, che l’attività amministrativa è perfettamente assicurata. La Regione si riserva di dare tutte le compiute informazioni una volta perfezionato l’iter dell’impugnazione».