Strage di Corinaldo, Fedez e Sfera Ebbasta testimoni: venerdì i rapper in aula

Il cantante che quella notte si doveva esibire alla Lanterna sarà accompagnato dal manager. Uno dei ragazzi rimasti schiacciati: "Non voglio più ricordare"

Strage di Corinaldo: a sinistra le vittime, a destra Fedez e Sfera Ebbasta

Strage di Corinaldo: a sinistra le vittime, a destra Fedez e Sfera Ebbasta

Corinaldo (Ancona), 17 marzo 2023 – Non ricordano e non vogliono nemmeno farlo con l’aiuto degli psicologi perché quella sera, qualcuno che era lì come loro, a casa non è più tornato. Ieri è stato il giorno dei sopravvissuti nel processo bis della strage di Corinaldo. Due dei sette minorenni che la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 finirono ricoverati in Rianimazione, in gravi condizioni, hanno testimoniato in aula.

Strage di Corinaldo: a sinistra le vittime, a destra Fedez e Sfera Ebbasta
Strage di Corinaldo: a sinistra le vittime, a destra Fedez e Sfera Ebbasta

Prima è toccato a Michele Fiscaletti, oggi 22enne, poi a Thomas Renzi, oggi 19enne. Due testimoni di parte civile convocati dagli avvocati Alessandro Sorana e Elisabetta Gaetti che li rappresentano insieme ai loro familiari nel procedimento dove si farà luce sulle responsabilità relative alla sicurezza del locale e alle procedure che hanno portato la commissione di vigilanza a rilasciare la licenza per pubblico spettacolo.

La notte maledetta era la notte in cui alla Lanterna Azzurra il pubblico di giovanissimi aspettava di sentire il loro idolo, il trapper Sfera Ebbasta. Lo vedranno con ogni probabilità tra sette giorni. Gionata Boschetti infatti, il nome all’anagrafe di Sfera, è stato di nuovo convocato come teste dell’accusa per l’udienza del 24 marzo, venerdì prossimo, insieme al suo manager Pablo Miguel Lombroni Capalbo e a Fedez.

Tutti e tre al momento hanno dato disponibilità a venire ad Ancona dopo i legittimi impedimenti che li aveva tenuti impegnati per motivi di lavoro e non solo. Fedez aveva avuto anche problemi di salute ma poi in un video, su una storia Instagram fatta nei giorni scorsi, aveva riposto dicendo che al processo della Lanterna sarebbe andato.

I sopravvissuti. Michele è il giovane ripreso anche nel video choc diventato virale dopo i fatti di Corinaldo, perché inquadrato sotto un muro di persone, con la mano sotto il viso, svenuto, vicino alla balaustra che stava cedendo. Fotogrammi di quel video ieri sono stati fatti vedere in aula alle parti e alla giudice Francesca Pizii. "Ancora oggi provo difficoltà a parlare di quei fatti – ha detto in aula il 22enne – ricordo poco, solo quello che mi è stato raccontato perché sono finito in coma. Non voglio portare alla memoria quei ricordi perché qualcuno, che come me era lì quel giorno, non è potuto più tornare a casa. Mi chiedo perché è successo a loro e non a me. Provo malessere ancora oggi, evito posti affollati perché ho paura che possa riaccadere". Thomas, anche lui ricorda solo l’arrivo a Corinaldo e poi il risveglio in ospedale "dove ho visto mamma accanto a me che piangeva", ha spiegato che ancora oggi rifiuta lo psicologo "non ne voglio parlare, se posso evito, più rivivo quei fatti più mi angoscia". La giudice Pizii ieri si è pronunciata sulla richiesta, avanzata dalle parti civili, per un sequestro conservativo sui beni degli imputati. Ha rigettato la richiesta.