Strage di Corinaldo, Sfera Ebbasta e Fedez disertano il processo

I due cantanti erano attesi ieri mattina in tribunale per essere sentiti come testimoni ma si sono avvalsi del ‘legittimo impedimento’. "Devono registrare uno spot e un videoclip". Ora verrà fissata un’altra convocazione

Ancona, 25 febbraio 2023 – Impegni di lavoro evitano a Sfera Ebbasta e Fedez di testimoniare al processo per la strage della Lanterna Azzurra. I due rapper erano attesi ieri mattina al tribunale di Ancona, dove è in corso il procedimento bis sui morti della discoteca di Corinaldo, ma hanno fatto pervenire alla giudice Francesca Pizii i motivi del legittimo impedimento.

Fedez, per l’anagrafe Federico Leonardo Lucia, tra i cantanti della musica giovanile più noti nel panorama musicale, ha fatto sapere che doveva registrare proprio ieri una pubblicità per McDonald’s. Sfera, nome d’arte di Gionata Boschetti, si trovava impossibilitato perché impegnato in uno shooting per un videoclip riguardante il lancio del singolo che lo vede protagonista insieme alla cantante americana Bia, per una casa discografica. Un impegno della durata di due giorni, quella di ieri e di oggi, estesa anche al suo manager, Shablo Pablo Miguel Lambroni Capalbo. Anche quest’ultimo era stato citato tra i testimoni che la Procura voleva sentire ieri.

I due rapper (anche le parti civili li hanno citati tra i testi che vogliono ascoltare), dovranno venire in tribunale in un’altra udienza e per la quale ci sarà una nuova convocazione. Non c’è infatti intenzione, da parte dell’accusa e delle parti civili, a rinunciare al loro ascolto in aula pertanto si opporranno ad una eventuale richiesta di acquisire le testimonianze rese dagli stessi ai carabinieri del Nucleo Investigativo subito dopo i fatti. Sfera venne sentito dai militari che andarono, all’epoca dell’accaduto, fino a Milano per sentirlo come persona informata dei fatti. Fedez invece venne ascoltato in tribunale, ad Ancona, con tutti gli accorgimenti per non dare nell’occhio vista la sua popolarità nota già allora.

Le loro due testimonianze sono ritenute importanti ai fini di ricostruire il modus operandi dei gestori della Lanterna Azzurra in occasione di grandi artisti e quindi l’introito dei biglietti da vendere, la capienza del locale su cui si sta dibattendo molto fin dal primo giorno della tragedia, quello dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 morirono cinque minorenni e una mamma di 39 anni.

Fedez dovrà riferire sul locale dove è stato ospite due volte, una il 23 dicembre del 2015 e l’altra il 27 febbraio del 2016, prima della strage. Sfera riferirà sulla serata che doveva tenere invece la notte della tragedia e nella quale non si è mai esibito. Il suo arrivo infatti era stimato dopo l’1 e la strage era già avvenuta. La banda dello spray aveva già spruzzato la sostanza urticante per rapinare i presenti delle collanine d’oro e si era già verificata l’uscita di massa, dettata dal panico, alla porta numero 3, quella dove cedettero le balaustre facendo cadere di sotto decine e decine di ragazzi rimasti poi ammassati.

Ieri mattina fuori dal tribunale è arrivato anche qualche giovane fan dei rapper, nella speranza di vederli entrare se fossero venuti. L’attesa è stata breve per loro. Il processo bis per cui si procede è quello relativo alla sicurezza del locale di via Madonna del Piano che vede imputata la commissione di vigilanza che rilasciò la licenza di pubblico spettacolo, due tecnici e un socio della Magic, la società che gestiva la Lanterna Azzurra all’epoca dei fatti. Contestati i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva della discoteca. Il processo madre, quello per la banda dello spray, si è già concluso fino a terzo grado di giudizio, con sentenze quindi definitive per i sei ragazzi della Bassa Modenese.