ALESSANDRO DI MARCO
Cronaca

Terremoto, danni ovunque tra chiese e abitazioni

Fabriano, situazione critica per il campanile della chiesa di San Nicolò

Terremoto, danni in molti edifici

Terremoto, danni in molti edifici

Fabriano (Ancona), 31 ottobre 2016 - Il boato è stato impressionante, ancora di più di quello del 1997 quando la città venne messa in ginocchio dal sisma di Marche e Umbria. A diciannove anni di distanza la paura è la stessa, perché subito dopo quel brusco risveglio domenicale, i fabrianesi hanno capito che la lunga giornata sarebbe stata scandita da altre scosse e da una paura di cui non ci si può proprio liberare.

«Una botta tremenda, tutta la gente si è riversata in strada», le prime parole del sindaco Giancarlo Sagramola che al momento del terremoto era già nel suo ufficio, ormai divenuta quasi la sua casa in questi giorni in cui non ha un attimo di senza tregua a coordinamento del Coc, il centro operativo comunale. Danni praticamente ovunque in città, non solo nella ‘zona rossa’ di via fratelli Latini e delle vicine Spina e Serraloggia, l’area in cui già dopo il terremoto di mercoledì diverse abitazioni erano state evacuate.

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Stavolta il sisma ha colpito un po’ dappertutto, specie nel quartiere Borgo dove una donna di 72 anni con problemi cardiaci è dovuta a ricorrere alla cure del Pronto soccorso per l’enorme paura appena riuscita a fuggire dall’appartamento fortemente lesionato. Proprio lì, al civico 2 di via Romagnoli, i vigili del fuoco a lungo sono intervenuti per mettere in sicurezza la palazzina di due piani per una parte della parete principale ferita, mentre anche nella vicina via Urbani con un’autoscala sempre i pompieri si sono arrampicati fino ai piani alti fortemente lesionati.

Non solo le abitazioni, ma anche tanti luoghi pubblici hanno riportato serie conseguenze. Tra questi uno dei due edifici sede del Comune di piazzale 26 settembre: diversi calcinacci si sono staccati cadendo a terra e rendendo necessario il transennamento della via secondaria di accesso. Una ferita profondissima ha quasi tagliato in due il muro che delimita la corte esterna all’istituto Agrario: i tecnici hanno provveduto al transennamento e a istituire la circolazione a senso unico alternato perché quella costruzione si affaccia direttamente sulla strada nei pressi dei giardini Unità di d’Italia.

Tutte le chiese del centro storico (Cattedrale, San Benedetto, San Domenico, Sacro Cuote e San Nicolò) sono state chiuse con la situazione più critica allo storico campanile di San Nicolò dove si sono aperti alcuni pericolosi tagli nella parte che dà su via Cialdini. Anche oggi scuole chiuse sia a Fabriano, sia nelle altre località del territorio dove si registrano sgomberi di alcune abitazioni a Falcioni di Genga e la chiusura della strada della Gola di Frasassi per la caduta di sassi.