GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Alluvione, 10 anni dopo: "Abbiamo perso papà e casa, ma ancora non c’è giustizia. Viviamo con quell’incubo"

Cerimonia per le vittime nell’anniversario della tragedia sul fiume Misa. Il sindaco di Senigallia: "Con molta umiltà le istituzioni dovrebbero chiedere scusa". .

Alluvione, 10 anni dopo: "Abbiamo perso papà e casa, ma ancora non c’è giustizia. Viviamo con quell’incubo"

Alluvione, 10 anni dopo: "Abbiamo perso papà e casa, ma ancora non c’è giustizia. Viviamo con quell’incubo"

"Non auguro a nessuno quello che abbiamo vissuto. Ci facciamo forza, ma il pensiero torna sempre lì. Lui gridava aiuto. È rimasto bloccato dentro casa, ma è morto fuori. Trascinato per cinquanta metri dalla corrente". Le lacrime solcano il viso di Solferina Lattanzi, provato da un’indicibile sofferenza. Scampò per miracolo all’onda di piena, portata in salvo ai piani alti da alcuni vicini. Aldo Cicetti, suo marito fu invece travolto. Una delle tre vittime dell’alluvione del 3 maggio 2014. Sono trascorsi dieci anni da quella tragedia, quando il Misa, specie a ridosso dell’abitato Borgo Bicchia di Senigallia, ruppe l’argine e mandò sott’acqua la città di Senigallia, provocando anche danni per 179 milioni di euro, 5mila abitazioni allagate e 1.500 famiglie sfollate.

Ieri, in occasione del tragico anniversario, si è tenuta una cerimonia composta e solenne con una messa privata nel circolo della frazione e la deposizione dei fiori sul greto del fiume. Presenti cittadini, autorità politiche, militari e religiose, nonché rappresentanti delle associazioni che si battono per la messa in sicurezza del territorio. Anche perché, a settembre 2022, le persone sono ripiombate nell’incubo: "Ci siamo ripassati un’altra volta – spiega la vedova Cicetti –. La nostra casa, che era stata sistemata, non è più abitabile. Graziano, mio figlio, ha fatto in tempo a portarmi via all’ultimo, mentre il livello dell’acqua si stava alzando. Oggi vivo in un appartamento all’Opera Pia, mi trovo bene". Il figlio è proprio lì, vicino all’anziana madre: "Non è stato fatto nulla per iniziare un processo che dovrebbe riguardare gli imputati, fermo restando la presunzione di innocenza, ma a dieci anni sarebbe lecito aspettarsi una ricerca della giustizia, ancora bloccata al punto di partenza – la sua voce –. Ho perso mio padre, la casa poi parzialmente recuperata e ripersa nel 2022. E non sappiamo quale sia la soluzione per tornarci".

Eppure i lavori sono cominciati, come conferma Graziano, "abbiamo percepito una volontà di sistemare il fiume, soprattutto tra fine 2022 ed inizio 2023". E così anche la madre Solferina: "Fosse la volta buona, ma se si fosse intervenuto prima non sarebbe accaduto". Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, nel 2014 primo cittadino di Ostra, si rivolge alle famiglie con franchezza: "Con molta umiltà, le Istituzioni dovrebbero chiedere scusa per quanto è successo. Siamo vicini al dolore delle persone che hanno perso i loro cari in quell’evento e che oggi, a distanza di dieci anni, continuano a chiedere giustizia e riparazione". La ricostruzione procede a rilento, imbrigliata tra la burocrazia e la seconda devastante alluvione, ma in questi mesi sono stati portati avanti innumerevoli interventi di prevenzione riconosciuti anche da cittadini e associazioni. "Prima di fine 2022 avevamo visto poco. Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un cambio di passo per mettere in sicurezza il fiume. Lavori che non si vedevano da 60 anni. Speriamo si continui così", dice Andrea Morsucci del Comitato Tra i due Fiumi Misa e Nevola.