Il vigile assenteista sarà reintegrato al Verde pubblico

Il collega, indagato pure lui, andrà invece all'ufficio anagrafe

Mauro Mancini, il vigile urbano arrestato per truffa (Foto Antic)

Mauro Mancini, il vigile urbano arrestato per truffa (Foto Antic)

Ancona, 11 ottobre 2014 - Truffa aggravata. E’ questa l’accusa più grave formulata nei confronti del tenente della polizia municipale di Ancona, Mauro Mancini. Mancini è stato arrestato alla fine di settembre e con lui sono stati indagati un suo collega d’ufficio e altri tre vigili urbani, uno dei quali è un ufficiale. Secondo l’accusa Mancini avrebbe fatto figurare di essere in servizio, mentre in realtà si trovava altrove. In concorso assieme ad altri venivano utilizzati i badge che comprovano la presenza in servizio o meno. 

In pratica, secondo gli inquirenti - i suoi stessi colleghi della sezione di polizia giudiziaria della municipale - si sarebbe verificato un vero e proprio caso di assenteismo. Il giorno dell’arresto, sempre secondo le indagini degli inquirenti, Mancini stava rientrando a casa dopo aver fatto jogging. Questa circostanza è stata subito messa in discussione dal legale di Mancini, l’avvocato Balestra. Mancini era da tempo a capo dell’ufficio affari generali, in pratica era lui ad organizzare i servizi del comando dorico, tra turni, ferie e straordinari.

Proprio su questo fronte Mancini avrebbe goduto di straordinari non effettuati. Nei giorni successivi all’arresto, sebbene le responsabilità di Mancini e degli altri quattro siano tutte da confermare in sede giudiziaria, alcuni vigili urbani sono stati oggetti di scherno e di accuse da parte della gente.

«Nutro grande fiducia nell’operato della magistratura, sono sereno e aspetto l’esito del percorso giudiziario». Nonostante il macigno che gli è caduto addosso, il tenente osimano Mauro Mancini vuole combattere fino in fondo la sua battaglia personale contro l’accusa di assenteismo. Nel frattempo una piccola battaglia potrebbe averla vinta, sebbene manchi l’ufficialità. Mancini e il suo collega, un vigile urbano che risulta indagato per il medesimo reato, truffa aggravata, sarebbero stati riammessi in servizio, ma non al comando della polizia municipale, bensì presso due servizi specifici del Comune

Gli agenti della municipale sono a tutti gli effetti dipendenti pubblici del Comune, per questo i due sarebbero stati assegnati il primo, Mancini, al settore verde pubblico, il secondo, il suo collega, all’ufficio anagrafe. Una decisione, ormai imminente, che Mancini accoglie con soddisfazione: «La notizia me la sta dando lei, non ne sapevo nulla — spiega Mancini —. In questi giorni ho provato ad interfacciarmi con l’amministrazione comunale, senza riuscire ad avere comunicazioni. Pensavo che non ci fossero margini di discussione. Se quello che lei mi dice è confermato, beh la notizia non può che farmi piacere. Vivere senza far nulla, dopo un provvedimento del genere non è facile. Oltre all’arresto e alle accuse, su di me si è scatenata una battaglia mediatica esagerata. Non entro nel merito del caso, ripeto, ho piena fiducia nella magistratura, sono certo di poter chiarire tutto. Piuttosto mi dispiace, nonostante tutto, di aver messo in così cattiva luce il comando e l’amministrazione pubblica in generale. Era l’ultima delle cose che avrei voluto fare».

Il provvedimento di reintegro sarebbe stato già applicato e presto i due funzionari della municipale potranno tornare al lavoro in attesa del processo. Mancini e il collega erano stati sospesi dal lavoro, il licenziamento per loro potrebbe scattare in caso di condanna definitiva per i reati che gli vengono contestati. Da ricostruire nei dettagli la vicenda degli altri tre colleghi, in servizio presso altri settori del comando dorico dei vigili urbani. Gli addebiti potrebbero non essere gli stessi di Mancini, ma l’indagine è ancora in corso. In attesa dei vari provvedimenti giudiziari, la pianta organica del comando resterà invariata.