Ancona, 13 settembre 2104 - Potrebbe essere messo in vendita l’appartamento di via Patrizi 1, a Collemarino, dove il 17 agosto scorso il 34enne Luca Giustini, macchinista di Trenitalia, ha ucciso a coltellate la figlioletta Alessia, di 18 mesi, mentre dormiva nel lettino.
L’appartamento è stato dissequestrato la settimana scorsa, ma nessuno dei familiari ha avuto il coraggio di tornare nella casa in cui si è consumato un delitto tanto agghiacciante. L’abitazione è di proprietà di Giustini e della moglie, che lo avevano acquistato circa due anni fa, per tornare a Collemarino dove erano cresciuti e dove vivevano i rispettivi genitori.
Dopo il matrimonio si erano infatti trasferiti ad Agugliano, lontani dai parenti, soprattutto quelli di Sara, che sostenevano la coppia nel gestire il menage quotidiano e si prendevano cura della figlia maggiore. Ora però l’appartamento sembra destinato a rimanere vuoto: Sara, 32enne infermiera al reparto di Neurologia di Torrette, si è trasferita in queste settimane a casa dei suoi genitori, a poche centinaia di metri dall’appartamento, e difficilmente se la sentirà di tornare a vivere dove il marito ha ucciso la sua piccolina. La donna avrà ancora negli occhi l’immagine della sua casa dopo il delitto, dove è rientrata richiamata dal marito.
L’unica alternativa sarebbe quella della vendita, che però sembra altrettanto complicata proprio perché nell’appartamento di via Patrizi si è consumato un delitto di risonanza nazionale. Intanto per domani è fissato il terzo ed ultimo colloquio tra Giustini ed il professor Renato Ariatti, consulente della Procura, che dovrà stabilire la capacità di intendere e di volere del giovane.