ALESSANDRO DI MARCO
Ancona

A Cerreto d'Esi il parroco vieta i cortei funebri

Avviso di don Gabriele: "Problemi di traffico e troppo chiacchiericcio"

ANTICA TRADIZIONE Stop alla processione per i defunti

ANTICA TRADIZIONE Stop alla processione per i defunti

Cerreto D'Esi (Ancona), 7 gennaio 2016 - L’ULTIMO VIAGGIO negato ai defunti cerretesi per motivi di sicurezza, traffico e persino di scarsa educazione dei partecipanti. Da inizio anno sono infatti vietati i cortei a piedi per accompagnare il defunto dalla chiesa Collegiata al vicino cimitero (in tutto poco più di 500 metri) interrompendo la tradizione ultracentenaria della sfilata tra le vie del centro per omaggiare il caro estinto prima della tumulazione.

E’ stato il parroco don Gabriele Trombetti, attraverso una comunicazione inviata ai parrocchiani e il posizionamento di un manifesto davanti alla chiesa, ad elencare i quattro motivi per cui dire basta alla classica usanza. «Il primo – si legge nel volantino – sta nella scarsa sicurezza stradale, il secondo nell’impossibilità di tanti carri funebri sempre più grandi di attraversare il ponte del castello».

Terzo punto «il chiacchiericcio persistente durante il corteo», quarto «l’adeguamento a quanto accade in tutte le parrocchie della Diocesi».

Da qui lo stop a «una ritualità – spiega il parroco – ormai svuotata di ogni significato» e per questo si ribadisce come «il provvedimento vale per tutti», compreso qualche eventuale defunto vip.

Il sacerdote, dunque, non fa sconti, ma il caso è già divenuto politico. «Fa specie – si lamenta Angelo Cola del Pd – come certi provvedimenti arrivino dal prete e non dal sindaco che invece sarebbe l’autorità territoriale preposta in particolare sul fronte della sicurezza. Ad oggi non c’è nessuna ordinanza del Comune in proposito. Quindi mi chiedo: come ci si comporterà con le celebrazioni laiche? In quel caso è ancora possibile effettuare cortei per l’arrivo al cimitero? Si adotteranno due pesi e due misure?».

Cola va anche oltre. «Non vorrei che dietro questa decisione ci sia in qualche modo l’assenso silente del Comune. Siccome a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca pure, viene naturale pensare che anche la carenza di personale della polizia municipale abbia influito. Mi risulta che di faccia una certa fatica a pagare gli straordinari ai vigili urbani e dunque a volte richiedere il loro intervento fuori orario per regolamentare il traffico durante un funerale, sebbene per pochi minuti, può diventare un problema per l’ente locale».