Spacca candidato del centrodestra, si dimettono cinque assessori Pd

Marche, Giunta nel caos: lasciano Canzian, Giannini, Lucchetti, Mezzolani e Marcolini. Tentato anche Viventi dell'Udc. Il governatore: "Gesto irresponsabile, ma pazienza, risparmieremo soldi"

Marche, il vice presidente Antonio Canzian (Foto Zeppilli)

Marche, il vice presidente Antonio Canzian (Foto Zeppilli)

Ancona, 21 aprile 2015 - Il Partito Democratico ha annunciato questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa, il ritiro dei cinque assessori dem che fanno parte della Giunta guidata dal presidente Gian Mario Spacca.

La decisione delle dimissioni, viene spiegato, è una delle conseguenze della candidatura dell’attuale governatore, che guida una coalizione di centrosinistra, con FI e Ncd, “tradendo - spiega il segretario del Pd marchigiano, Francesco Comi - il mandato e la fiducia dei suoi elettori”.

I dimissionari sono il vicepresidente della giunta regionale, Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Lucchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini, tecnico di area Pd. A questi potrebbe aggiungersi l’Udc Antonio Viventi.

Con Spacca resterebbero Maura Malaspina e Paola Giorgi, che hanno aderito a Marche 2020, il partito fondato dal governatore uscente, al quale spetta la mossa successiva: sostituire gli assessori dimissionari e andare avanti fino alle elezioni regionali di fine maggio o rassegnare a sua volta le dimissioni.

Il Pd e le forze politiche che hanno sostenuto il presidente uscente della Regione Gian Mario Spacca depositeranno domani le firme per chiederne le dimissioni dopo la decisione del governatore di candidarsi per il terzo mandato con Fi e Ncd. Ne bastano 9 (un quinto dei consiglieri) per chiedere che il documento di sfiducia (non è ancora chiara la formula, probabilmente sarà una mozione) venga discussa in Consiglio, dove per essere approvata avrà bisogno di 22 voti, la maggioranza assoluta.

Un atto di natura prettamente politica, dato che il Consiglio è sciolto e può essere riconvocato solo per atti indifferibili e urgenti. Bisogna vedere se la mozione di sfiducia motivata rientri o meno tra questi atti. L'auspicio del Pd è che sia Spacca a dimettersi. Altrimenti, nelle prossime ore, saranno gli assessori Pd a farlo, "sempre che in queste ore - ha spiegato Comi - non ci siano da approvare atti urgenti, e in questo caso siamo pronti a farlo". Poi, se Spacca decidesse di restare al suo posto, dovrebbe poter portare avanti solo atti di ordinaria amministrazione che non richiedano la maggioranza in giunta. Ma su questo punto non c'è ancora una lettura univoca da parte degli uffici, trattandosi di un caso unico nel suo genere.

"Le dimissioni degli assessori Pd rappresentano un gesto irresponsabile per chi ha un ruolo di governo - replica Spacca - Ma pazienza, risparmieremo soldi. Nessun problema pratico. Siamo in amministrazione ordinaria da giorni".